Quattro esami per l’Hellas, dicembre rovente
Crisi da superare, scontri diretti e il giro di boa i punti da annotare per Grosso
Ancora pochi giorni e l’Hellas entrerà nel suo dicembre più caldo. Mese dai contorni decisivi, quello che si avvia a iniziare, per svariati motivi, per il Verona. Tre le voci da tenere sotto la lente d’ingrandimento: una crisi da superare, degli scontri diretti che aspettano (e che sono stati un enigma senza soluzione, finora) e, infine, la virata del campionato, che supererà la boa del girone d’andata e consentirà da tracciare più approfonditi bilanci.
Intanto, il calendario. L’Hellas, dunque, dopo l’ultima sosta, affronterà il Benevento in trasferta, domenica 9 dicembre. Lunedì 17, in casa, ecco la sfida al Pescara. Il 22, nuovo impegno esterno, stavolta con il Livorno e il 27, al Bentegodi, avanti con il derby con il Cittadella. Tre giorni dopo, il Verona saluterà a Foggia un 2018 che ha avuto i contorni dell’annus horribilis. A misurare la difficoltà dell’itinerario che attende l’Hellas, il coefficiente di rischio risulta elevato. Il Benevento era, sulla carta, una delle grandi favorite per la corsa alla A, re del mercato estivo al pari del Verona, ma ha fatto fatica a mantenere un rendimento costante. Comunque sia, con 20 punti, è una lunghezza sopra i gialloblù, con una partita in meno. Nel prossimo turno, domani, giocherà a Palermo e si saprà molto di più sullo stato di forma della squadra e sulla saldezza della panchina di Cristian Bucchi. Il Pescara è, con il Lecce, la sorpresa di questa B. Ha accusato una flessione tra la sconfitta di Palermo e il pareggio con l’Ascoli, ma resta al secondo posto e ha uomini e mezzi per rilanciarsi presto.
Il Cittadella poi è l’eterna scheggia per nulla impazzita del campionato: l’abilità di Roberto Venturato e le intuizioni del dg Stefano Marchetti l’hanno condotto a essere un esempio di calcio sostenibile, cui manca solo il coronamento di un balzo in alto decisivo per consacrarsi definitivamente. Per l’Hellas, inoltre, si tratta di un rivale da sempre scomodo. Le altre: il Livorno sta provando a tornare in pista dopo il cambio al timone (Cristiano Lucarelli è stato rimpiazzato da Roberto Breda), mentre il Foggia, assorbita la penalizzazione per illeciti amministrativi che gli è stata comminata nei mesi scorsi, può coltivare nuove ambizioni, alla luce, anche, del calcio brillante espresso. L’Hellas dovrà essere ben diverso da quello che si è visto da un mese e mezzo in qua, caduto in una sequela di problemi d’identità che l’hanno allontanato dai vertici della classifica e hanno reso instabile la guida di Fabio Grosso. L’allenatore è stato confermato nonostante il crollo di Brescia, si è salvato con il pari col Palermo, ma è a dicembre che dovrà guadagnarsi la certezza di mangiare il panettone (o meglio il pandoro, visto che la piazza è quella di Verona). E lo farà con partite che opporranno l’Hellas a squadre inserite nella zona-playoff, ossia avversari con cui i gialloblù hanno, per adesso, sempre sofferto. Di fatto, solo con il Palermo hanno preso un punto cedendo, al contrario, a Lecce, Salernitana e Brescia.
Con una serie B a 19 squadre, in formato ridotto come mai lo si è vista rispetto soprattutto alle ultime edizioni, tutte rigorosamente a 22, il solco che separa l’andata dal ritorno sarà ancora più profondo e determinante. In un mese, quindi, il Verona getterà nella roulette una pallina che molto potrà dire sul futuro della stagione della squadra gialloblù: rien ne va plus, verrebbe da dire.
Il calendario Il Verona se la vedrà con gli abruzzesi, il Benevento, il Cittadella e infine con i Satanelli