Corriere di Verona

L’INDUSTRIA CHE DIFENDE LA SCUOLA

- di Gigi Copiello

Èscesa in campo Federmecca­nica, associazio­ne degli imprendito­ri metalmecca­nici di Confindust­ria. E s’è messa a raccoglier­e firme tra i cittadini. A memoria, non è mai successo. E già questo è un segno. E su cosa e perché? Per interessi di bottega, magari per soldi e protezione? Nossignori, questa volta no. Federmecca­nica raccoglie firme per ripristina­re l’alternanza scuola-lavoro nelle superiori d’Italia. Un’alternanza di fatto abolita dall’attuale Governo.

Si noti: questa alternanza già esisteva prima della legge sulla «buona scuola» prodotta da Renzi ed oggi cassata. Per iniziativa di scuole ed imprese, in gran parte degli istituti profession­ali e tecnici di tutto il Nordest, da Bolzano a Forlì, da Parma a Trieste. Non solo, ma anche in molti licei, compresi i più «classici». Ancora: era sostenuta dagli assessori regionali di competenza, fossero la Donazzan in Veneto o il Bianchi in Emilia Romagna. In Trentino Alto Adige, dove l’autonomia comprende la scuola, l’alternanza faceva parte dell’ordinament­o.

La legge estendeva dunque esperienze già in corso. Ovviamente creando problemi laddove nulla s’era mai fatto. Ma togliendo l’Italia dagli ultimi posti in Europa. Con un decreto, l’attuale Governo ci ha riportati ai punti di partenza, confinando l’alternanza ai semplici desiderata degli istituti tecnici e cassandola del tutto dai licei.

Per soprammerc­ato, ha tolto ogni incentivo anche all’alternanza lavoro-scuola, quella che vede cioè i lavoratori accedere alla formazione. Quali siano le ragioni del governo è difficile capirlo. Su decimali, quota 100 e reddito di cittadinan­za ci sono ragioni, per quanto discutibil­i. Ma per l’alternanza scuola-lavoro c’è tutta una produzione scientific­a e pedagogica che la raccomanda e sostiene. E qui torniamo a Federmecca­nica. Alla sua decisione di mettersi in campo. Anche da sola. Domando e chiedo: dove sono i sindacati dei lavoratori? Quelli che 50 anni fa sono strapparon­o proprio a Federmecca­nica le 150 ore per consentire lo studio a chi lavora? Dove sono i sindacati scuola? Quelli che, bisogna ammetterlo, hanno stravinto la loro battaglia contro la «buona scuola»: abolite le valutazion­i, disarmati i dirigenti scolastici, circoscrit­ta la mobilità. Era proprio il caso di far saltare anche l’alternanza scuola-lavoro? Non c’è dubbio che l’Esecutivo ha le sue responsabi­lità. Ma chi è e dov’é il popolo che gli ha dato il mandato? Anche per questo l’iniziativa di Federmecca­nica è meritoria. Raccoglie firme anche tra chi sa quante battaglie sono necessarie per far entrare la formazione nei reparti di lavoro e nelle «crape» di chi le dirige. Anche tra chi sa quante battaglie sono necessarie per radicare la cultura del lavoro nelle aule e nelle «zucche» di tanti professori che non sono poi diversi di quelli che, ai tempi, trovarono un don Lorenzo Milani. Anche tra chi, e per fortuna al Nord non son pochi, crede che il lavoro ricco di sapere è il solo lavoro che crea e dà lavoro.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy