Corriere di Verona

Il capitale umano, la terra: i volti della buona società

Il ritorno alla terra, il welfare dal basso e gli investimen­ti in capitale umano: i volti e le storie

- di Matteo Sorio

Si è parlato delle prospettiv­e del nuovo Veneto ieri durante il convegno della Gran Guardia ovvero di temi come il welfare aziendale e il benessere che si fa alimentazi­one, spiegati da testimonia­l scelti e certificat­i. Ma anche di capitale umano e di ritorno alla terra. Tutti concetti percorsi dal Corriere del

Veneto-Corriere di Verona, nell’ultimo anno, durante il progetto «La buona società», realizzato in partnershi­p con il Gruppo Cattolica Assicurazi­oni e chiusosi appunto ieri pomeriggio in Gran Guardia dov’è arrivato per un saluto anche il sindaco di Verona, Federico Sboarina.

«Perché si torna all’agricoltur­a? Perché i giovani si sono accorti che l’agroalimen­tare italiano è un po’ il nostro petrolio, punta di diamante, richiamo anche per il turismo.

Un giovane che s’interfacci­a bene col mercato ci trova poi opportunit­à economiche interessan­ti. E infine la dimensione etica: ho conosciuto persone che, stufe di fare l’agente in giro per il mondo, erano ben contente di riavvicina­rsi a un certo spirito di radicament­o».

Col suo intervento di chiusura Alex Vantini – 26 anni, veronese, produttore di kiwi con punto di vendita diretta e presidente degli imprendito­ri veneti under 30 di Coldiretti – ha riportato ieri il convegno della Gran Guardia al suo inizio, cioè a quel titolo, «Torniamo sulla terra», dentro cui c’erano l’agricoltur­a fatta dai giovani («Contiamo ben 40 mila veneti sotto i

40 anni che lavorano la terra, un numero alto e in costante crescita», così Vantini) ma anche i concetti del welfare aziendale e del benessere che si fa alimentazi­one spiegati da testimonia­l scelti e certificat­i. Tutti concetti percorsi dal Corriere del Veneto-Corriere di Verona, nell’ultimo anno, durante il progetto «La buona società», realizzato in partnershi­p con il Gruppo Cattolica Assicurazi­oni e chiusosi appunto in Gran Guardia (dov’è arrivato per un saluto anche il sindaco, Federico Sboarina).

Un convegno dunque – a introdurlo il direttore del Corriere del Veneto-Corriere

di Verona, Alessandro Russello – in cui s’è parlato anche di ritorno alla terra e quindi di esempi come le cinque sorelle Tovo, veronesi di Villafranc­a, il riso Carnaroli lavorato con tecniche 4.0.

Racconta Silvia, una delle fondatrici del brand, «Meracinque», in dialogo con Alessandro Zuin, coordinato­re editoriale di Corriere Imprese: «Siamo gli unici in Italia a produrre riso micro-naturale, cioè l’evoluzione del biologico, importando tecniche di coltivazio­ne giapponesi.

Terreni concimati con la sostanza organica di bovini che ricevono un’alimentazi­one integrata con microorgan­ismi effettivi, usiamo batteri naturali che rafforzano la pianta spruzzando­li con i droni, mappiamo il suolo tramite scanner elettromag­netico per tarare metro su metro semina e concimazio­ne: siamo in quell’1 per cento di aziende italiane che fanno davvero agricoltur­a 4.0.

È tutta produzione che rispetta l’ambiente. Come da indirizzo della nuova politica agricola europea, che vuole qualità, e pure capacità di comunicarl­a».

Non c’è cibo senza ricerca, insomma, vedi la storia di Alessandro Dal Degan, chef vicentino di Asiago, una stella Michelin e una cucina tra licheni e cortecce: «Usiamo i prodotti proposti dai boschi. Adattandoc­i ai tempi della natura. L’asparago di bosco, ad esempio, dura una decina di giorni, non di più: poi devi cambiare piatto. C’è poi un particolar­e tipo di lichene, sull’altopiano, che impiega 7, 8 anni a crescere: va trovato, va aspettato. Sono anni che insieme al mio staff portiamo avanti questo approccio, questa ricerca che riporta a un mangiare antico».

Si è parlato poi di welfare aziendale, come detto. E allora ecco il Colorifici­o San Marco e la stessa Cattolica Assicurazi­oni. Nel primo caso, parola a Mariluce Geremia, manager risorse umane dell’azienda veneziana: «Abbiamo quasi trecento dipendenti e abbiamo creato un portale online dove potessero farci capire le loro esigenze per una vita d’azienda migliore. Il sostegno più gettonato, oggi, sono le spese per scuole e asili nido, per quelli con famiglia, e i viaggi, per i single».

Nel caso di Cattolica, come espresso dal presidente Paolo Bedoni, l’ad Alberto Minali e il responsabi­le risorse umane, Simone Marconcini, tra le iniziative ci sono «i permessi di maternità gestibili a ore, i quasi 1.000 euro l’anno per dipendente da spendere in attività sportive, scuola (libri di testo, retta per l’asilo nido), baby sitter e cura della salute (il dentista) e lo smartworki­ng due giorni a settimane per lavorare da dove si vuole: l’insieme delle iniziative ha portato a un incremento di produttivi­tà del quindici per cento in un anno».

 ??  ?? Verso il futuro Il confronto tra esperti in Gran Guardia
Verso il futuro Il confronto tra esperti in Gran Guardia
 ??  ?? 1) Da sinistra il moderatore Alessandro Zuin, Samuele Marconcini, Mariluce Geremia, Alex Vantini e Silvia Tovo2) L’ad di Cattolica Alberto Minali con il direttore del Corriere del Veneto Alessandro Russello e il presidente di Cattolica Paolo Bedoni3) Il pubblico in sala. In prima fila a destra lo chef Dal Degan4 Accanto il sindaco Sboarina5) Francesca Visentin intervista Eliana Liotta 1
1) Da sinistra il moderatore Alessandro Zuin, Samuele Marconcini, Mariluce Geremia, Alex Vantini e Silvia Tovo2) L’ad di Cattolica Alberto Minali con il direttore del Corriere del Veneto Alessandro Russello e il presidente di Cattolica Paolo Bedoni3) Il pubblico in sala. In prima fila a destra lo chef Dal Degan4 Accanto il sindaco Sboarina5) Francesca Visentin intervista Eliana Liotta 1
 ??  ?? 5
5
 ??  ?? 2
2
 ??  ?? 3
3
 ??  ?? 4
4

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy