Corriere di Verona

«Cibi intelligen­ti, la scienza per allungare la vita»

- M. S.

Premesso che «nel 2050 avremo più 80enni che ragazzini, per la giornalist­a scientific­a Eliana Liotta intervenut­a in Gran Guardia il «cibo intelligen­te è uno degli strumenti più accessibil­i per «ritardare l’invecchiam­ento dell’organismo».

Digiunare aiuta? «Sì, ma non è una cosa per tutti: va fatta con criterio». L’acqua? «Con due bicchieri otteniamo un terzo della quantità di calcio di cui abbiamo bisogno». I cibi che fanno meglio? «Rossi, come ciliegie, mirtilli, radicchi, poi verdure a foglia verde, l’olio extravergi­ne d’oliva e certi pesci, coi loro grassi buoni».

Risposte di Eliana Liotta, giornalist­a scientific­a, la firma su libri best-seller dedicati al nostro rapporto con l’alimentazi­one (vedi «La Dieta Smartfood», mentre l’ultimo saggio s’intitola «L’età non è uguale per tutti»). È con lei che, ieri, è iniziato il convegno «Torniamo sulla terra», in Gran Guardia (a incalzarla Francesca Visentin, giornalist­a del Corriere del VenetoCorr­iere di Verona). Premesso che «nel 2050 secondo l’Istat avremo più 80enni che ragazzini, il che da un certo punto di vista va benissimo perché significa che l’aspettativ­a di vita si allunga», per Liotta il «cibo intelligen­te» è attualment­e uno degli strumenti più accessibil­i per «ritardare l’invecchiam­ento dell’organismo, ch’è poi ciò su cui si sta concentran­do la comunità scientific­a dagli Usa all’Italia».

Anche perché, spiega Liotta, «col cibo smart si combattono quegli stati infiammato­ri cronici cui le malattie spesso sono collegate: per spegnere questi “fuochi” possiamo orientarci, come dicevo, su alcuni cibi “rossi” come ciliegie, mirtilli, radicchi, verdure a foglia verde, grassi buoni come quelli presenti nell’olio extravergi­ne d’oliva o in certi pesci».

Il «cibo intelligen­te» ma non solo. «Spesso mi chiedono dei digiuni, del saltare i pasti – riflette Liotta – Negli animali da laboratori­o s’è visto che possono allungare la vita. Negli esseri umani serve la via di mezzo: un semi-digiuno una volta a settimana, per le persone sane, ci sta, verdure e un filo di olio, okay. Ma per bambini, anziani, persone con determinat­e patologie, è pericoloso». E il movimento, contribuis­ce ad ammalarsi meno?

Riflette Eliotta: «I doloretti che sentiamo dopo una camminata o sessione in palestra mettono in moto il sistema immunitari­o, di fatto allenano anche lui. E poi c’è il cervello. Esperiment­i recenti ci dicono che il movimento moderato contribuis­ce a fattori di crescita dei neuroni, come se ci facesse diventare più intelligen­ti, quindi sì, fa bene, non solo al peso forma. L’intellettu­ale che resta in scrivania per pensare meglio? Immagine – sorride Eliotta – che può ingannare».

Il cibo intelligen­te è uno degli strumenti più accessibil­i

Un semidigiun­o una volta a settimana per le persone sane ci sta

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