Corriere di Verona

Il nuovo Chievo ritrova la spinta con Meggiorini

- Matteo Sorio

Uno dei punti su cui fa leva Mimmo Di Carlo per risollevar­e il Chievo è il pressing. Uno dei punti su cui fa leva il pressing del Chievo è Riccardo Meggiorini. Mischiate le due cose e otterrete il nuovo lampeggio dell’attaccante veronese sui radar. Anni 33, gialloblù dal 2014, generoso in ogni centimetro di campo, la storia di Meggiorini al Chievo è soprattutt­o in quella parola lì: aggressivi­tà. È stato lui, nel miglior Chievo di Rolando Maran, la miccia della pressione sul possesso di palla altrui. Raccontava, circa quest’aspetto trascinant­e, il suo compagno di squadra di allora, Dario Dainelli, lasciato libero dal Chievo in estate: «Lo vedi scattare verso il portatore di palla, sull’avvio dell’azione, e ti viene da fare lo stesso». Stando bene dopo la sfila di infortuni e avendo mantenuto intatto quel dna, Meggiorini è partito titolare nel Chievo di Napoli e di Di Carlo. Cavalcando la positività del match precedente con il Bologna, l’ultimo di Gian Piero Ventura sulla panchina clivense: gol (su rigore), gioia che a Meggiorini mancava dal 19 febbraio 2017. Due in fila dal primo minuto, cosa che non gli succedeva dal febbraio scorso. Il ragionamen­to è semplice: al Chievo conviene ritrovare il miglior Meggiorini. Quale? Quello che sa dialogare con l’altra punta suggerendo il pertugio per il tiro, quello che sfrutta l’elevazione sui palloni alti (a Napoli tanti rilanci di Sorrentino sono diventati uno spunto verso Pellissier), quello che lancia il pressing. I dati: 4 gol e 4 assist nel 2014-15 agendo di spalla a Paloschi, 5 gol e 8 l’anno dopo con Paloschi prima poi a Inglese, 3 gol e 1 assist nel 2016-17, zero in entrambe le voci la scorsa stagione, appena 788’ in campo. Parabola a scendere dettata dagli infortuni: quello muscolare con stop tra il 6 gennaio e il 28 febbraio 2016, quello al crociato che l’ha tenuto fuori fra il 15 aprile e il 25 ottobre 2017, la ricaduta muscolare fra il 22 dicembre 2017 e il 27 gennaio 2018. Qualche problema, Meggiorini, l’ha avuto anche all’inizio del campionato attuale. Da qualche settimana, però, il vento è cambiato, in coincidenz­a con la scelta di tornare ai due attaccanti di ruolo. Ne ballavano tre, in vista di Napoli, e Di Carlo ha fatto ballottagg­io tra Pellissier e Stepinski: Meggiorini era un punto fermo e anche questo, forse, è un segnale.

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In gol Meggiorini trasforma il rigore contro il Bologna

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