I bimbi a teatro con le orecchiette svela-emozioni
Per la rassegna «Famiglie a teatro» allo Stimate i piccoli avranno orecchiette da gatto, un dispositivo che misura le emozioni per capire in tempo reale il gradimento
Misurare scientificamente le emozioni che si provano a teatro? Si può. Fondazione Aida introdurrà da oggi l’utilizzo di un dispositivo-giocattolo di elettroencefalografia (Eeg) su un gruppo ristretto di spettatori bambini, per accedere in tempo reale a informazioni sul gradimento della performance. Sì, perché nel terzo millennio non basta attendere la fine dello spettacolo per vedere se il pubblico in sala applaudirà o fischierà: questo dispositivo, infatti, permette di andare più a fondo della questione e capire quali sono i punti di forza di ogni messa in scena, quali i temi che suscitano maggior interesse, quali passaggi piacevoli e quali invece ancora da migliorare. Per attivare il meccanismo di Necomimi (così si chiama l’invenzione mindwave di NeuroSky) basta indossare un cerchietto alimentato a batterie e posizionare il sensore sulla fronte. Nulla di pericoloso, invasivo o sporchevole, dato che non necessita nemmeno del gel usato abitualmente in ospedale. «I primi risultati – afferma Francesca Perna, responsabile ricerca e sviluppo per NeurExplore, che collabora al progetto - si ottengono all’instante, semplicemente guardando lo spettatore. Quest’ultimo indosserà un dispositivo a forma di orecchie, simili a quelle di un gatto, che registra l’attivazione elettrica dei neuroni sotto l’elettrodo posto in posizione frontale, rielabora online i dati raccolti attraverso gli algoritmi al suo interno, e ne restituisce istantaneamente una elaborazione attraverso il movimento delle sue “orecchie”, al fine di simulare visivamente l’esperienza emotiva vissuta. Nello specifico, quando qualcosa attira l’attenzione dello spettatore le orecchie appaiono dritte verso l’alto. Al contrario, in una situazione di relax (minore coinvolgimento emotivo) le orecchie si abbassano. Infine, quando lo spettatore è al tempo stesso rilassato e concentrato, le orecchie si attivano con un movimento circolare su sé stesse.
Le emozioni suscitate dallo spettacolo verranno dunque captate e rielaborate dal dispositivo indossato dallo spettatore». Un progetto insolito per un’istituzione umanistica, ma che ben dimostra come l’esperienza teatrale possa essere vissuta da nuove prospettive, come quella clinica o della psicologia cognitiva.
I dispositivi in dotazione sono solo cinque e altrettanti saranno i fortunati che potranno farsi leggere le emozioni durante uno dei quattro spettacoli selezionati dalla rassegna “Famiglie a teatro”: “La lampada dei desideri. Storia di Aladino”, oggi alle 16.30 al Teatro Stimate, “Sogno di una notte di mezza estate” in cartellone il 13 gennaio, “Storia tutta d’un fiato” di Fontemaggiore il 3 febbraio e “Cenerentola in bianco e nero” di Proscenio Teatro il 24. Quattro spettacoli molto lontani tra loro, scelti con caratteristiche diverse proprio per testare la sperimentazione su soluzioni di complessità differente. «Come avviene nelle più sofisticate strutture che si avvalgono delle tecniche di neuroscienze – conclude Meri Malaguti, direttore Fondazione Aida - l’analisi dei risultati ci permetterà di restituire informazioni al nostro team creativo, per dirottare scelte artistiche future». Per candidarsi al test, scrivere a fondazione@fondazioneaida.it.
I risultati I primi «segnali» si ottengono all’istante, semplicemente guardando lo spettatore
Orecchie parlanti Quando le orecchie di gatto si muovono, simulano l’esperienza vissuta e lo stato d’animo