Corriere di Verona

I bimbi a teatro con le orecchiett­e svela-emozioni

Per la rassegna «Famiglie a teatro» allo Stimate i piccoli avranno orecchiett­e da gatto, un dispositiv­o che misura le emozioni per capire in tempo reale il gradimento

- Marianna Peluso

Misurare scientific­amente le emozioni che si provano a teatro? Si può. Fondazione Aida introdurrà da oggi l’utilizzo di un dispositiv­o-giocattolo di elettroenc­efalografi­a (Eeg) su un gruppo ristretto di spettatori bambini, per accedere in tempo reale a informazio­ni sul gradimento della performanc­e. Sì, perché nel terzo millennio non basta attendere la fine dello spettacolo per vedere se il pubblico in sala applaudirà o fischierà: questo dispositiv­o, infatti, permette di andare più a fondo della questione e capire quali sono i punti di forza di ogni messa in scena, quali i temi che suscitano maggior interesse, quali passaggi piacevoli e quali invece ancora da migliorare. Per attivare il meccanismo di Necomimi (così si chiama l’invenzione mindwave di NeuroSky) basta indossare un cerchietto alimentato a batterie e posizionar­e il sensore sulla fronte. Nulla di pericoloso, invasivo o sporchevol­e, dato che non necessita nemmeno del gel usato abitualmen­te in ospedale. «I primi risultati – afferma Francesca Perna, responsabi­le ricerca e sviluppo per NeurExplor­e, che collabora al progetto - si ottengono all’instante, sempliceme­nte guardando lo spettatore. Quest’ultimo indosserà un dispositiv­o a forma di orecchie, simili a quelle di un gatto, che registra l’attivazion­e elettrica dei neuroni sotto l’elettrodo posto in posizione frontale, rielabora online i dati raccolti attraverso gli algoritmi al suo interno, e ne restituisc­e istantanea­mente una elaborazio­ne attraverso il movimento delle sue “orecchie”, al fine di simulare visivament­e l’esperienza emotiva vissuta. Nello specifico, quando qualcosa attira l’attenzione dello spettatore le orecchie appaiono dritte verso l’alto. Al contrario, in una situazione di relax (minore coinvolgim­ento emotivo) le orecchie si abbassano. Infine, quando lo spettatore è al tempo stesso rilassato e concentrat­o, le orecchie si attivano con un movimento circolare su sé stesse.

Le emozioni suscitate dallo spettacolo verranno dunque captate e rielaborat­e dal dispositiv­o indossato dallo spettatore». Un progetto insolito per un’istituzion­e umanistica, ma che ben dimostra come l’esperienza teatrale possa essere vissuta da nuove prospettiv­e, come quella clinica o della psicologia cognitiva.

I dispositiv­i in dotazione sono solo cinque e altrettant­i saranno i fortunati che potranno farsi leggere le emozioni durante uno dei quattro spettacoli selezionat­i dalla rassegna “Famiglie a teatro”: “La lampada dei desideri. Storia di Aladino”, oggi alle 16.30 al Teatro Stimate, “Sogno di una notte di mezza estate” in cartellone il 13 gennaio, “Storia tutta d’un fiato” di Fontemaggi­ore il 3 febbraio e “Cenerentol­a in bianco e nero” di Proscenio Teatro il 24. Quattro spettacoli molto lontani tra loro, scelti con caratteris­tiche diverse proprio per testare la sperimenta­zione su soluzioni di complessit­à differente. «Come avviene nelle più sofisticat­e strutture che si avvalgono delle tecniche di neuroscien­ze – conclude Meri Malaguti, direttore Fondazione Aida - l’analisi dei risultati ci permetterà di restituire informazio­ni al nostro team creativo, per dirottare scelte artistiche future». Per candidarsi al test, scrivere a fondazione@fondazione­aida.it.

I risultati I primi «segnali» si ottengono all’istante, sempliceme­nte guardando lo spettatore

Orecchie parlanti Quando le orecchie di gatto si muovono, simulano l’esperienza vissuta e lo stato d’animo

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