Corriere di Verona

Dagli 007 a Matteo Marzotto La lunga lista dei testimoni

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Le prime udienze del processo agli ex vertici della Popolare di Vicenza serviranno per sbrigare le formalità di rito, a cominciare da un’accurata definizion­e di chi ha o meno diritto a costituirs­i parte civile.

Per entrare nel vivo della questione occorrerà attendere il nuovo anno, quando in aula cominceran­no ad alternarsi i (tantissimi) testimoni chiamati a chiarire ai giudici i diversi aspetti della storia recente dell’istituto e della sua gestione. La procura chiede di sentire 185 persone. E nell’elenco compaiono praticamen­te tutti coloro che hanno avuto un qualche ruolo nella banca, compresi diversi «nomi noti» dell’imprendito­ria e della finanza.

In realtà il primo a essere chiamato a testimonia­re sarà probabilme­nte Emanuele Gatti, il capo degli ispettori che nel 2015 entrarono nel quartier generale di Bpvi per ordine della Banca centrale europea, squarciand­o il velo che fino ad allora aveva nascosto le presunte irregolari­tà compiute dai manager. Seguiranno a ruota gli 007 della Banca d’Italia che già nel 2012 avevano controllat­o i conti senza peraltro rilevare grossi problemi.

Ma l’elenco dei testi comprende Francesco Iorio (che dopo la caduta di Gianni Zonin assunse il ruolo di amministra­tore delegato e direttore generale della banca), il capo dell’Audit interno Massimo Bozeglav, e l’ex vicedirett­ore generale Adriano Cauduro, che con i magistrati ha ampiamente collaborat­o. I pm hanno deciso di puntare i fari anche su Camilla Lizza, che all’epoca era la segretaria di Zonin, ne teneva l’agenda, gestendone gli incontri. Sul banco dei testimoni, saliranno nomi della finanza - come Divo Gronchi, ex Ad della Popolare - e dell’imprendito­ria, a cominciare da Matteo Marzotto (che faceva parte del Cda) e da coloro che ottennero finanziame­nti correlati all'acquisto di azioni, come il re delle scarpe di lusso René Fernando Caovilla.

Uscito (per motivi di salute) dall’elenco degli imputati, l’ex amministra­tore delegato Samuele Sorato verrà comunque invitato a presentars­i in aula, anche se in veste di testimone dell’accusa. E lì si capirà se vorrà ribadire di fronte ai giudici ciò che ha sempre sostenuto: «Zonin sapeva tutto».

Quasi 200 nomi Sono 185 i testimoni dell’accusa. Tra loro anche gli ispettori di Bankitalia e Bce

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