In Fiera 75mila visitatori per Job&Orienta
Il salone su scuola e lavoro si è chiuso ieri, ospite il ministro alla Famiglia Fontana
Dalle prospettive nel VERONA mondo del digitale e dell’ecosostenibilità («Saranno tra i fronti d’innovazione delle imprese a richiedere il maggior numero di nuovi lavoratori di qui a cinque anni», così Unioncamere) ai risultati degli Istituti tecnici superiori – Its – in Veneto («Il tasso medio di “occupabilità” è dell’87 per cento», così i dati Indire 2018 comunicati in Fiera).
Escono anche quelle suggestioni lì dai titoli di coda del 28esimo Job & Orienta. Parliamo di alcuni dei tanti approfondimenti dell’edizione 2018 del salone nazionale dedicato a orientamento, scuola, formazione e lavoro. Edizione che ha chiuso con 75 mila visitatori e oltre 350 relatori spalmati su 200 appuntamenti fra giovedì (inaugurazione) e l’ultimo giorno di ieri. Ultimo giorno che, dopo il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, ospiti venerdì, ha registrato la visita del Ministro per la famiglia e le disabilità, il veronese Lorenzo Fontana: «Per potersi costruire una famiglia un giovane deve trovare un lavoro, possibilmente anche stabile, quindi i due mondi sono molto connessi», queste le parole di Fontana, che ha poi rimarcato la «necessità di tutelare l’occupazione femminile anche per favorire la natalità».
Detto che allo stand di Camera di Commercio e dell’università è intervenuto l’attore Paolo Cevoli sul tema dell’industria 4.0 (il 31 marzo 2019 scade il bando del progetto
Fontana Prima di costruirsi una famiglia, un giovane deve avere un lavoro stabile
«Impresa 4.0 e Digital transformation» con cui l’ente e l’ateneo mirano a «digitalizzare 100 piccole/medie imprese e microimprese») le ultime notazioni dal Job & Orienta 2018 – come anticipato – riguardano il lavoro e gli Its.
Secondo le previsioni firmate Excelsior-Unioncamere, da qui al 2023 il mercato italiano richiederà complessivamente «fra i 2.5 e 3.2 milioni di nuovi lavoratori, in primo luogo nei servizi alle imprese, nella sanità e nell’istruzione», dopodiché crescerà la domanda di «figure nuove e trasversali a tutti i settori: esperti in analisi dei dati, sicurezza informatica, intelligenza artificiale, marketing ambientale e acquisti “verdi”».
Per l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, conta poi «sottolineare i risultati dell’alternanza scuolalavoro e degli Its, che accorciano significativamente i tempi d’ingresso nel mondo del lavoro rispondendo alle richieste delle aziende»: proprio riguardo ai sette Its del Veneto (quello di Verona, il «Last», prepara in tecnologia e mobilità sostenibile) i dati Indire 2018 parlano di «una media dell’87 per cento, contro l’80 per cento di media nazionale, di occupati a un anno dal diploma» e di «1.058 iscritti ai 40 percorsi per il biennio 2018-19, passo in avanti rilevante visto che all’avvio nel 2011 si contavano 6 percorsi e 156 iscritti».