Casa dell’Abeo: le donazioni coprono metà lavori, poi via con i miniappartamenti per i bambini
Il taglio del nastro previsto per giugno. Ieri sopralluogo con il sindaco Sboarina
La vecchia villetta Liberty appare ancora diroccata: ma metà del lavoro, compresa la demolizione di una parte costruita negli anni ’50 che ne comprometteva la statica è stata fatta. E la buona notizia è che poco meno della metà del costo, quattrocentomila euro su un totale di un milione, è stato coperto dalle donazioni. L’Abeo, l’associazione che si occupa dei bambini colpiti da tumore, è convinta di poter tagliare il nastro a giugno: comincerà allora la nuova vita di villa Fantelli, edificio che l’omonima famiglia donò decenni fa all’azienda ospedaliera e a lungo rimasto inutilizzato. «Non appena saranno finiti i lavori – assicura Pietro Battistoni, presidente di Abeo Verona – cominceremo con il secondo progetto, la serie di mini appartamenti che troveranno spazio nella zona non edificata a fianco della villa». Mentre la prima sarà la sede operativa di Abeo, con spazi aperti ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, i mini appartamenti sono pensati per i bambini neotrapiantati, che hanno bisogno di un periodo di quarantena di diverse settimane. «In questo modo avranno la possibilità – afferma Battistoni – di stare con le loro famiglie». Non è raro che i ricoverati di questo reparto arrivino da lontano: il 40% proviene da fuori regione. Gli appartamenti costeranno altri 400mila euro. Ieri il cantiere è stato visitato dal sindaco Federico Sboarina, dai parlamentari Vito Comencini e Vania Valbusa (Lega) e dal dg dell’azienda ospedaliera Francesco Cobello, dopo una tappa all’ospedale della Donna e del Bambino. «Nella manovra – hanno fatto sapere i due deputati – stiamo studiando dei fondi destinate alle famiglie che devono trasferirsi per le cure mediche dei loro figli».