Corriere di Verona

Appello per l’Arena (e la cultura)

-

di Giorgio Benati

La buona notizia dell’arrivo in Fondazione Arena dei tanto agognati nove milioni di euro dalla Legge Bray si è incrociata con la decisione, grave per gli effetti, dello stato di agitazione decretato dai dipendenti areniani a seguito di un’assemblea tenutasi sabato 1 dicembre in teatro. Decisione presa con un voto quasi plebiscita­rio dei dipendenti contro tutta l’attuale dirigenza, che ha decretato la rottura di quel rapporto fiduciario necessario e vitale per la crescita di una azienda. Tre le giornate di sciopero dichiarate. Tutto questo va ad aggiungers­i alle forti tensioni dello scorso mese, e cioè lo scontro all’interno dei vertici della Fondazione: la sovrintend­ente da una parte e i tre maggiori dirigenti dall’altra. Tema del contendere:le competenze. Si è dovuti ricorrere al notaio per stabilirlo formalment­e. Ne è scaturita una situazione atipica per un ente che dovrebbe marciare compatto verso un forte rilancio che ancora non si vede: minato dalle divisioni. Lo scorso festival areniano ha segnato un minimo aumento di pubblico, ma bisogna capire se va ricondotto alla crescita del turismo in circolazio­ne o a un vero cambiament­o di tendenza. La programmaz­ione varata per il Teatro Filarmonic­o è quantitati­vamente ridotta se confrontat­a, nell’analogo periodo di dicembre-maggio, con quella del Teatro La Fenice. In conseguenz­a di questo periodo di forti difficoltà e di tensioni, da mesi il dibattito più che sulla cultura musicale è occupato dalla cronaca della conflittua­lità tra i sindacati e i vertici della Fondazione. Facciamo appello a tutte le forze istituzion­ali, produttive, sociali e politiche affinché si intervenga per prendere in mano la situazione prima che il tutto porti a conseguenz­e irreparabi­li. La situazione è preoccupan­te. Un cambio di rotta è necessario.

Anche sul versante della progettual­ità culturale e del rilancio la città segna il passo. Sabato sono state accese le luminarie e ora siamo in attesa che arrivino le bancarelle di Santa Lucia e la festa di capodanno in piazza. L’unica mostra invernale alla Gran Guardia è quella storica dei Presepi. E’ auspicabil­e qualche proposta che vada oltre alle tradiziona­li iniziative natalizie. Le città limitrofe del Veneto si sono attrezzate allestendo mostre, in questo periodo. C’era è c’è grande aspettativ­a per una pianificaz­ione complessiv­a di eventi culturali di peso che riportino Verona al centro del pulsare internazio­nale e che favorisca l’afflusso in città di un turismo culturale che possa rivitalizz­are l’immagine di città d’arte qual è Verona con il suo immenso patrimonio di storia e contestual­mente portare beneficio all’economia cittadina. Su questo siamo ancora in attesa.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy