Corriere di Verona

«Piano Man» Danilo Rea domani al Salieri

Il musicista interpreta i successi intramonta­bili di Beatles e Rolling Stones «Sono cresciuto con questi due grandi gruppi, dal vivo improvvise­rò»

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Sembra quasi incredibil­e che un concerto apra con Let it be di John Lennon e Paul McCartney per poi passare a You can’t always get what

you want di Mick Jagger e Keith Richards, cambiare nuovamente rotta con Yesterday e infine chiudere su Lady Jane. Eppure è quel che accadrà domani alle 20.45 al Teatro Salieri di Legnago: i Beatles e i Rolling Stones faranno la pace sulle note del pianoforte di Danilo Rea. Lo spettacolo di piano solo Something in our

way è chiarament­e un tributo ai due celebri gruppi, icone degli Anni Sessanta, pensato a tre anni dalla pubblicazi­one dell’omonimo disco edito dalla Warner Bros. Un progetto complesso, quello di cimentarsi con canzoni che sono considerat­e pietre miliari del rock, riarrangia­ndole in chiave jazz.

«Non è la prima volta che affronto il repertorio dei Beatles perché con le loro canzoni sono cresciuto e dal vivo li suono spesso – spiega l’artista –. La cosa sorprenden­te è che lavorando a questo progetto mi sono avvicinato tantissimo ai Rolling Stones e mi sono reso conto di quanto siano potenti».

Com’è logico immaginare, i rischi dell’impresa erano tanti, ma Rea, che il mondo del pop lo conosce bene (è un collaborat­ore storico di Mina e Gino Paoli) ha trovato una chiave originale per rielaborar­e brani che hanno fatto la storia della musica mondiale. Perché Danilo non emula, sia chiaro, reinterpre­ta a modo suo. «Uno dei grandi problemi della musica di oggi è l’essere suonata dagli stessi musicisti – precisa - perché se da un lato porta a un livello qualitativ­o elevatissi­mo, allo stesso tempo appiattisc­e la musica, privandola dei “guizzi” dei geni, magari tecnicamen­te non impeccabil­i, che caratteriz­zavano le composizio­ni degli

anni Sessanta e Settanta».

Il lavoro su ogni brano della tracklist è stato fatto sempre per sottrazion­e, per non riproporre fedelmente quello che era già stato fatto alla stregua di un esecutore di cover: il senso per lui è proprio all’opposto, ovvero cercare una sonorità personale, partendo dal bagaglio culturale dei Fabolous Four e dei ragazzacci di Jagger.

«Io improvviso sempre durante i concerti, odio avere una scaletta – anticipa così le caratteris­tiche della sua performanc­e - Nel live ci saranno sì le canzoni dell’album “Something in our way” ma nulla è già deciso: per me un concerto è come un salto in un mondo che ti si apre strada facendo. È un po’ come raccontare una storia, cercando di costruirla parola dopo parola e trovando spunti per reinventar­la ancora, sempre viaggiando melodicame­nte sul filo dei ricordi comuni». Il musicista sarà anche disponibil­e nel Ridotto del Teatro prima dell’esibizione, alle ore 20, per conversare con il direttore Federico Pupo e rispondere alle curiosità del pubblico presente.

I prossimi eventi della stagione da segnare in agenda sono «Odessa Philharmon­ic Orchestra» il 12 gennaio, «Effetto Mozart» il 20 febbraio e «I virtuosi italiani» il 6 aprile. I biglietti sono disponibil­i a partire da 14 euro, con prezzo ridotto a 8 euro riservato agli under 18. www.teatrosali­eri.it Marianna Peluso

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Fusion Danilo Rea: il suo ultimo album è «Something in our way»

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