Corriere di Verona

L’aggressore: «Non volevo farle del male»

- E.P.

Forse un attacco di panico. Ma non si esclude l’uso di sostanze stupefacen­ti dietro il sequestro da parte di Sane Wind Lamita, 28enne veronese di una ragazza, la notte tra sabato e domenica scorsa.

«Mi dispiace, ero spaventato e non volevo fare del male a nessuno». Di fronte al gip Marzio Bruno Guidorizzi, ieri mattina, si è limitato a queste poche parole. E al termine dell’udienza di convalida, il giudice ha disposto nei suoi confronti la permanenza in carcere. Sane Wind Lamita, atleta veronese di 28 anni con la passione per le arti marziali, era chiamato a rispondere delle accuse di sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale. Ma, difeso dall’avvocato Giuliasofi­a Aldegheri, non ha voluto entrare nel merito del «pomeriggio di pura follia» che lo ha fatto finire con le manette ai polsi. Il ragazzo sabato aveva invitato a casa un’amica che conosce da anni. Ma qualcosa, all’interno dell’appartamen­to preso in affitto da poche settimane in via Morone, in borgo Venezia, è andato storto. Lamita sarebbe stato colto da un improvviso attacco di panico e avrebbe iniziato ad andare in escandesce­nza. L’amica, che a sua volta soffrirebb­e d’asma, avrebbe chiesto insistente­mente di uscire, terrorizza­ta. Ma lui, anziché aprire la porta dell’abitazione, l’avrebbe chiusa a chiave. Ed è stato in quel momento che la giovane ha deciso di chiedere aiuto ai genitori via sms, facendo scattare l’allarme. Nel giro di poco, volanti e vigili del fuoco si sono precipitat­i in borgo Venezia, ma Lamita rifiutava di aprire l’inferriata a protezione dell’ingresso. E gli operatori, dopo aver cercato di tranquilli­zzare a voce la ragazza, hanno tentato il blitz. Il ragazzo si è dileguato da un’uscita sul retro, ma è stato bloccato dagli agenti che hanno dovuto faticare per riuscire ad ammanettar­lo. La difesa ha già preannunci­ato l’intenzione di ricorrere al Riesame. Resta ancora da capire cosa possa aver scatenato la crisi di panico. Ma non è escluso che il giovane possa aver consumato sostanza stupefacen­te.

Le cause Resta da capire cosa abbia scatenato l’attacco

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Nei guai Sane Wind Lamita, il Gip ha confermato che dovrà restare in carcere

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