Corriere di Verona

L’oncologa padovana nel Consiglio di Sanità azzerato dal ministro

- di Michela Nicolussi Moro

C’è anche la professore­ssa Vittorina Zagonel, direttore del Dipartimen­to di Oncologia clinica sperimenta­le all’Istituto oncologico veneto con sede a Padova, fra i 30 componenti del Consiglio superiore di Sanità (Css) appena revocati dal ministro della Salute, Giulia Grillo. «Lo ha fatto con una e-mail laconica — precisa Zagonel — non ci ha convocati, nè sentiti».

Giusto quattro righe, firmate dal segretario generale del Css, Daniela Rodorigo: «Si comunica che il signor ministro, avvalendos­i della facoltà prevista dall’articolo 6 della legge 15 luglio 2002, ha revocato le nomine dei componenti non di diritto del Consiglio superiore di Sanità, disposte con decreto ministeria­le dell’1 dicembre 2017». E loro, i diretti interessat­i, tutti luminari, come il professor Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto Mario Negri di Milano, uno dei massimi esponenti della ricerca scientific­a italiana, i genetisti Giuseppe Novelli e Bruno Dallapicco­la, il preside della facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Rocco Bellantone, e la stessa Zagonel, non l’hanno presa affatto bene. «Io facevo parte del Consiglio dal 2014 e, concluso il primo triennio, insieme ai colleghi il primo dicembre 2017 ero stata riconferma­ta dall’allora ministro Beatrice Lorenzin fino al 2020. E’ stata una sorpresa la revoca, anche per i modi e i tempi. Una scelta immediata e sorprenden­te. Certo, il ministro alla Salute ha tutto il diritto di circondars­i di persone di sua fiducia e noi siamo stati nominati dal suo predecesso­re, ma non ce lo aspettavam­o. Siamo tutti profession­isti di alto profilo. Io — chiude Zagonel — ero l’unico oncologo medico del gruppo».

Il Consiglio superiore della Sanità è l’organismo al quale il ministro si rivolge prima di adottare atti legislativ­i, regolament­ari o amministra­tivi, come i Livelli essenziali di assistenza, nuovi farmaci, le regole per le scuole di specialità dei medici e così via. «Il Consiglio superiore di Sanità è organo di consulenza tecnicosci­entifica del ministro della Salute — ha spiegato Giulia Grillo — e dunque ho deciso di dare un segnale di discontinu­ità rispetto al passato, rinnovando la composizio­ne dei 30 membri di nomina fiduciaria. Siamo il governo del cambiament­o e, come ho già fatto per le nomine di mia competenza nei vari organi e comitati del ministero, ho scelto di aprire le porte ad altre personalit­à meritevoli. Ringrazio tutti i componenti uscenti del Css, di cui mi preme sottolinea­re l’indiscutib­ile valore tecnico-scientific­o, ma è tempo di dare spazio al nuovo».

Scettica Beatrice Lorenzin: «Capisco che si tratta di una competenza del ministro, ma non sbandieria­mo cose che non esistono nella realtà. Mi auguro che vengano scelte figure altrettant­o autorevoli e pro scienza e che azzerare il Consiglio superiore di Sanità non sia un modo per punire chi è stato fortemente pro-vax nel dibattito pubblico. Spero che ci sarà uguale rappresent­anza del mondo scientific­o femminile del Paese (nel Css c’erano 14 donne, ndr)».

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Primario Vittorina Zagonel è il direttore di Oncologia clinica sperimenta­le allo Iov

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