Corriere di Verona

Veronetta, i dubbi del Pd ma il Comune rassicura Lavori, Palazzo Barbieri deve anticipare i fondi

- L.A.

«Il Comune dovrà anticipare i soldi per progettare gli interventi in programma a Veronetta: siamo sicuri che poi il governo ce li rimborserà?». E’ subito polemica sulle modalità degli interventi di risanament­o legati al bando delle periferie. Palazzo Barbieri ha annunciato che si va «avanti tutta»: la progettazi­one (che riguarderà da un lato palazzo Bocca Trezza e dall’altro il Silos di Levante, il Palazzo del Capitanio e la Guardianìa di Santa Marta) costerà un milione e 600mila euro, che il Comune sborserà, con la promessa governativ­a di un rimborso a fine 2019.

Il Partito democratic­o, però, ha qualche dubbio: «Questo governo – dicono i consiglier­i comunali Dem - ha trasformat­o il piano per Veronetta in un mutuo edilizio con erogazioni basate sullo stato di avanzament­o lavori, costringen­do la città ad anticipare soldi propri che avrebbero potuto essere impiegati nella messa a norma di scuole, ripristino di edifici pubblici circoscriz­ionali, e verde pubblico.

Ed abbiamo certezze – chiede il Pd – che tra un anno questi soldi torneranno nelle tasche dei cittadini? Piuttosto di niente meglio piuttosto, - concludono i Dem - ma, povera Verona, sarebbero queste le risorse promesse da Salvini a Sboarina?». Secca replica, per la maggioranz­a, del forzitalis­ta Stefano Bianchini, secondo il quale «il Pd non riesce proprio a digerire il fatto che i soldi da Roma arrivano: hanno gridato allo scandalo per i mancati finanziame­nti per Veronetta: sono stati smentiti, e adesso cercano di girare la frittata, ma le parole stanno a zero. Stanno invece a mille i fatti, conclude Bianchini - perché l’amministra­zione Sboarina farà i lavori a Veronetta nel 2020 e nel 2019 verranno investiti 17 milioni in opere pubbliche, somma che da trent’anni non si vedeva in città»

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