Mercato e Belle Arti I nodi dell’Arsenale secondo il comitato
Torna a farsi vivo, dopo un lungo silenzio, il Comitato per l’Arsenale, che fu tra i massimi protagonisti del progetto privato di restauro del compendi asburgico, e che aveva invece pienamente appoggiato il cambio di rotta deciso dalla giunta Sboarina.
Con una lunghissima lettera al sindaco, il Comitato ribadisce adesso il suo apprezzamento per lo stop al project finanzino presentato da Italiana Costruzioni, ma aggiunge che, ad un anno e mezzo dall’insediamento della nuova amministrazione, esistono anche «alcuni aspetti, se non negativi, almeno da chiarire, approfondire ed, eventualmente, integrare o correggere». In particolare, il Comitato non è d’accordo con alcune destinazioni d’uso indicate da Palazzo Barbieri. Non piace, prima di tutto, lo spazio dedicato all’Accademia di Belle Arti, che, secondo i firmatari della lettera «di fatto, escluderà gran parte degli spazi aperti dall’uso ipotizzato (e sognato dai cittadini) a parco pubblico». Nè piace l’arrivo di un mercato urbano, «molto più piccolo del centro commerciale, perseguito dal sindaco Tosi - afferma il Comitato - ma che, però, per il fatto di occupare pressoché integralmente la corte Est, comporterà necessariamente una diminuzione sensibile dello spazio da destinare a parco pubblico». I firmatari ribadiscono la loro proposta, più volte espressa, di collocare all’Arsenale il Museo Civico di Storia Naturale nella sua interezza. «In ogni caso - aggiungono - la nuova sede dell’Arsenale dovrebbe comprendere un luogo dedicato all’inserimento di tutte le novità di ricerca scientifica (comprese le start-up a ciò dedicate), comprendendovi anche gli spazi espositivi adeguati ad un museo del 2000, mentre all’attuale sede si lascerebbe, l’incarico di mostrare il significato e l’importanza di un museo storico-scientifico legato al territorio che, raccogliendo importantissime collezioni e lavori scientifici dal ‘500 al ‘900, dimostrano la ricchezza e la varietà naturalistico-ambientale del territorio veronese». Sul piano urbanistico, infine, il Comitato ritiene «auspicabile che, anziché predisporre un progetto con destinazioni d’uso dettagliate, qual è quello su cui si sta orientando l’attuale Amministrazione, il progetto preliminare sia costituito da zonizzazioni a destinazione urbanistica correttamente definita, rimandando le scelte operative di dettaglio al progetto definitivo-esecutivo, che speriamo sia predisposto in tempi brevi».