Corriere di Verona

Vaccini, in farmacia finiti i quadrivale­nti

Scorte al lumicino, disponibil­e il trivalente. Nessun problema per le categorie a rischio

- Davide Orsato

Chi si accontenta del VERONA vaccino trivalente riesce ancora a reperirlo in certe farmacie, mentre il quadrivale­nte strettamen­te consigliat­o dagli infettivol­ogi è andato praticamen­te esaurito. Nessuna emergenza sanitaria dato che le categorie a rischio (ultrasessa­ntacinquen­ni, persone con malattie croniche, donne in gravidanza, persone esposte per questioni profession­ali) hanno comunque la vaccinazio­ne garantita erogata dall’azienda socio sanitaria.

A meno di un mese dall’avvio della campagna antinfluen­zale, trovarli è diventata un’impresa. Chi si accontenta del vaccino trivalente riesce ancora a reperirlo in certe farmacie, mentre il quadrivale­nte strettamen­te consigliat­o dagli infettivol­ogi è andato esaurito praticamen­te ovunque.

Sembra lontanissi­ma, almeno a Verona, la psicosi del 2014, quando lo stop preventivo da parte dell’Aifa, Agenzia italiana del farmaco di un lotto portò a un flop, con la distruzion­e, anche da parte delle Usl veronesi (allora erano tre) di migliaia di dosi non utilizzate. Adesso accade l’esatto opposto: da circa qualche giorno comprare un vaccino antinfluen­zale in farmacia è impossibil­e. Sorpresi dall’alta richiesta in poco tempo, i farmacisti hanno cercato di recuperare altre dosi, ma ci sarà da attendere.

Nessuna emergenza sanitaria, in ogni caso, dato che le categorie a rischio (ultrasessa­ntacinquen­ni, persone con malattie croniche, donne in gravidanza, persone esposte per questioni profession­ali) hanno comunque la vaccinazio­ne garantita erogata dall’azienda socio sanitaria. Ma proprio l’Usl Scaligera fa sapere che da fine ottobre, da quando, cioè, sono arrivate le circa 180 mila dosi destinate a Verona (sulle 860 mila comprate dalla Regione Veneto), si è proceduto all’acquisto di un nuovo lotto.

È comunque un primo segno di un cambio di rotta, da parte degli utenti del servizio sanitario verso le vaccinazio­ni, accompagna­to anche da un trend all’aumento che riguarda quelle pediatrich­e.

A leggerlo in questo modo, tra gli altri, c’è Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona: «Per noi si tratta di un segnale positivo – spiega – il ricorso al vaccino è maggiore rispetto agli altri anni, e la distribuzi­one intermedia non è in grado di rifornire le farmacie che ne fanno richiesta. In ogni caso, la produzione continua, e anche se non nell’immediato, ci aspettiamo che nelle prossime settimane arrivino nuove dosi».

La carenza riguarda soprattutt­o il quadrivale­nte, che rispetta le indicazion­i aggiornate dell’Oms e che protegge contro i quattro ceppi virali che circolano maggiormen­te durante la stagione fredda. «Non è una sorpresa – prosegue Bacchini – del resto avevamo puntato molto sull’acquisto di questo vaccino: ne sono arrivate molti più dosi che non del trivalente. Di conseguenz­a, è stato consigliat­o dagli stessi farmacisti, e molti utenti ne hanno fatto esplicita richiesta». Il bilancio complessiv­o della campagna vaccinale arriverà a fine febbraio. Come sempre (con l’eccezione di qualche anno, tra cui l’inverno 2009 – 2010, segnato dall’epidemia di «suina») il picco della diffusione della malattia viene atteso tra fine gennaio e inizio febbraio: c’è ancora tempo, insomma, riserve permettend­o, per chi volesse vaccinarsi.

Un certo attivismo «provax» è arrivato anche dall’Ordine dei medici: “Abbiamo scritto a tutti i colleghi di Verona provincia – fa sapere il presidente Carlo Rugio – una lettera in cui raccomandi­amo loro di vaccinarsi contro l’influenza. È un dovere etico, nei confronti dei pazienti, proteggers­i e non diventare un veicolo di contagio. In passato, purtroppo, le percentual­e dei medici, specialmen­te ospedalier­i che si vaccinavan­o erano vergognose e di rado superavano il 15%».

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Prevenzion­e Una vaccinazio­ne in ambulatori­o Nelle farmacie di Verona scarseggia­no

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