Vaccini, in farmacia finiti i quadrivalenti
Scorte al lumicino, disponibile il trivalente. Nessun problema per le categorie a rischio
Chi si accontenta del VERONA vaccino trivalente riesce ancora a reperirlo in certe farmacie, mentre il quadrivalente strettamente consigliato dagli infettivologi è andato praticamente esaurito. Nessuna emergenza sanitaria dato che le categorie a rischio (ultrasessantacinquenni, persone con malattie croniche, donne in gravidanza, persone esposte per questioni professionali) hanno comunque la vaccinazione garantita erogata dall’azienda socio sanitaria.
A meno di un mese dall’avvio della campagna antinfluenzale, trovarli è diventata un’impresa. Chi si accontenta del vaccino trivalente riesce ancora a reperirlo in certe farmacie, mentre il quadrivalente strettamente consigliato dagli infettivologi è andato esaurito praticamente ovunque.
Sembra lontanissima, almeno a Verona, la psicosi del 2014, quando lo stop preventivo da parte dell’Aifa, Agenzia italiana del farmaco di un lotto portò a un flop, con la distruzione, anche da parte delle Usl veronesi (allora erano tre) di migliaia di dosi non utilizzate. Adesso accade l’esatto opposto: da circa qualche giorno comprare un vaccino antinfluenzale in farmacia è impossibile. Sorpresi dall’alta richiesta in poco tempo, i farmacisti hanno cercato di recuperare altre dosi, ma ci sarà da attendere.
Nessuna emergenza sanitaria, in ogni caso, dato che le categorie a rischio (ultrasessantacinquenni, persone con malattie croniche, donne in gravidanza, persone esposte per questioni professionali) hanno comunque la vaccinazione garantita erogata dall’azienda socio sanitaria. Ma proprio l’Usl Scaligera fa sapere che da fine ottobre, da quando, cioè, sono arrivate le circa 180 mila dosi destinate a Verona (sulle 860 mila comprate dalla Regione Veneto), si è proceduto all’acquisto di un nuovo lotto.
È comunque un primo segno di un cambio di rotta, da parte degli utenti del servizio sanitario verso le vaccinazioni, accompagnato anche da un trend all’aumento che riguarda quelle pediatriche.
A leggerlo in questo modo, tra gli altri, c’è Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona: «Per noi si tratta di un segnale positivo – spiega – il ricorso al vaccino è maggiore rispetto agli altri anni, e la distribuzione intermedia non è in grado di rifornire le farmacie che ne fanno richiesta. In ogni caso, la produzione continua, e anche se non nell’immediato, ci aspettiamo che nelle prossime settimane arrivino nuove dosi».
La carenza riguarda soprattutto il quadrivalente, che rispetta le indicazioni aggiornate dell’Oms e che protegge contro i quattro ceppi virali che circolano maggiormente durante la stagione fredda. «Non è una sorpresa – prosegue Bacchini – del resto avevamo puntato molto sull’acquisto di questo vaccino: ne sono arrivate molti più dosi che non del trivalente. Di conseguenza, è stato consigliato dagli stessi farmacisti, e molti utenti ne hanno fatto esplicita richiesta». Il bilancio complessivo della campagna vaccinale arriverà a fine febbraio. Come sempre (con l’eccezione di qualche anno, tra cui l’inverno 2009 – 2010, segnato dall’epidemia di «suina») il picco della diffusione della malattia viene atteso tra fine gennaio e inizio febbraio: c’è ancora tempo, insomma, riserve permettendo, per chi volesse vaccinarsi.
Un certo attivismo «provax» è arrivato anche dall’Ordine dei medici: “Abbiamo scritto a tutti i colleghi di Verona provincia – fa sapere il presidente Carlo Rugio – una lettera in cui raccomandiamo loro di vaccinarsi contro l’influenza. È un dovere etico, nei confronti dei pazienti, proteggersi e non diventare un veicolo di contagio. In passato, purtroppo, le percentuale dei medici, specialmente ospedalieri che si vaccinavano erano vergognose e di rado superavano il 15%».