Hellas, la girandola tra gli attaccanti: anche a Benevento rotazioni in vista
Va a Benevento, il Verona, e Fabio Grosso studia un nuovo giro di cambiamenti. La rotazione in attacco è stata, fin qui, continua. Talvolta per necessità, più spesso per scelta. Basta spulciare le formazioni gialloblù nelle ultime tre partite per avere un esempio chiaro del vortice dei cambiamenti, fermandosi al reparto avanzato. Con la Cremonese ad agire da vertice è stato Tupta, con Ragusa da un lato e Cissé dall’altro. A Brescia la legge del 4-3-3 è stata derogata per ricorrere a un 3-4-1-2 «mascherato» e all’impiego simultaneo di Pazzini e Di Carmine. Poi, nella gara col Palermo, Grosso è tornato al tridente, schierando Di Carmine al centro con Matos a destra e Lee a sinistra. Allargando la disamina all’intero campionato, emerge che solo per tre partite consecutive il Verona è stato disposto sul campo con la stessa linea avanzata. È successo tra il derby di Venezia, l’incontro col Perugia e la trasferta di Ascoli. Situazioni in cui Grosso ha utilizzato Di Carmine con il supporto di Ragusa e Laribi. E se a Venezia il Verona pareggiò con parecchi rammarichi, col Perugia arrivò l’unica vittoria gialloblù negli ultimi otto turni. Ad Ascoli, al contrario, si vide un Hellas deludente e sconfitto. Di lì in poi è ricominciata la girandola in attacco. In precedenza, un altro assetto era stato testato con buoni risultati da Grosso, sempre all’insegna del tridente. È accaduto alla terza e alla quinta giornata, con la parentesi del quarto turno con il successo a Crotone. Il caso parte dalla vittoria 4-1 con il Carpi ed è stato replicato 2-1 con cui il Verona ha regolato lo Spezia. Dunque: Pazzini in mezzo, sostenuto da Matos e Laribi. Con il Crotone la scelta sarebbe stata la stessa, non fosse stato per un problema fisico accusato dal Pazzo che impedì al centravanti di partecipare alla trasferta dello Scida. Lo rimpiazzò Tupta, ben interpretando il ruolo, col difetto, però, di «ciccare» qualche ottima chance. Detto questo, rimane, come tratto caratteristico, il tourbillon di scelte, soluzioni, adattamenti attuati (non solo) nel reparto avanzato. A pesare sono stati anche i malanni che hanno bloccato Di Carmine, Matos e Ragusa, mentre Cissé ha saltato larga parte della preparazione per l’infortunio in amichevole con la Fiorentina, il 18 luglio. Il viavai in attacco non ha dato frutti: 16 gol segnati (depennati i tre a tavolino per la partita di Cosenza) sono pochi per una squadra che punta alla A e che, anche per questo, è inchiodata fuori dalla zona playoff. Domenica, al Vigorito, non sorprenderebbe di certo assistere a un nuovo cambiamento.
L’ipotesi Pazzini al centro con Matos e Laribi il tridente scelto da Grosso con due vittorie contro il Carpi e lo Spezia