Arena, i conti e i piani «Segnali incoraggianti Nel 2019 piena attività»
Il dg della Fondazione lirica: «Ma la strada del risanamento è ancora lunga»
Il prossimo 20 dicembre il management della Fondazione Arena presenterà al Consiglio di indirizzo un bilancio 2018 in attivo di quasi due milioni di euro. Pur in un momento di grandi tensioni sindacali il direttore generale Gianfranco De Cesaris guarda al futuro con ottimismo. «Ma la strada del risanamento è ancora lunga», spiega.
Il prossimo 20 dicembre VERONA il management della Fondazione Arena presenterà al Consiglio di indirizzo un bilancio 2018 in attivo di quasi due milioni di euro, al termine di un duro piano di risanamento triennale che ha portato pesanti sacrifici per i lavoratori, in particolare la sospensione dell’attività nei mesi di ottobre e novembre. Pur in un momento di grandi tensioni sindacali, dovute anche a fattori «esterni» - prima la richiesta del Ministero ai lavoratori areniani di restituire i premi degli anni 2015 e 2016 perché erogati in assenza di pareggio di bilancio, poi il blocco dei contratti dei lavoratori «aggiunti» per effetto di una sentenza della Corte Europea combinata al Decreto Dignità - il direttore generale Gianfranco De Cesaris guarda al futuro con ottimismo. «Ma la strada del risanamento è ancora lunga», spiega.
Abbiamo ridotto il debito a breve termine, guardiamo al futuro con più serenità
De Cesaris, come si appresta a chiudere l’anno della Fondazione lirica?
«Con segnali incoraggianti e positivi. Il bilancio 2018 è allineato alle previsioni del piano di risanamento, tutti gli obiettivi sono stati centrati e raggiunti».
A partire dall’erogazione dei finanziamenti previsti dalla legge Bray...
«Grazie a quei dieci milioni, sotto forma di mutuo trentennale, ma anche ai 5,3 milioni di debito tributario con l’agenzia delle Entrate che siamo riusciti a rateizzare in otto anni, abbiamo spostato 15,3 milioni di euro del nostro debito dal breve al lungo termine. E questo ci permette di guardare al futuro con più tranquillità».
Quali altri segnali incoraggianti ha notato nel 2018?
«La stagione estiva ha avuto un andamento commerciale soddisfacente. La biglietteria ha incassato 1,3 milioni di euro in più. C’è un risveglio di interesse nei confronti dell’Arena, che vogliamo cavalcare con nuove azioni di marketing, come quella che abbiamo lanciato in questi giorni “A Natale regala l’Arena”, e continuando ad alzare il livello qualitativo dei nostri spettacoli». Come chiuderà quindi il bilancio quest’anno? «In attivo di un milione e 894 mila euro».
È corretto dire che senza lo stop di due mesi di attività previsto dal piano di risanamento, che comporta risparmi per circa 2,4 milioni, il bilancio avrebbe chiuso in perdita? «Sì, è così. Ma c’è comunque
un innegabile miglioramento del risultato economico, tenuto conto senza in passato l’Arena perdeva oltre due milioni l’anno».
Il piano di risanamento scade il 31 dicembre. Dal primo gennaio si apre una fase nuova. Con quale rotta?
«Ci sono già alcuni paletti nella nostra agenda. Il primo: tornare a lavorare per 12 mesi l’anno. Al consiglio di indirizzo presenteremo un piano di lavoro per 2019 dove proporremo di completare l’anno con la programmazione che in questo momento manca».
Mettete quindi in conto, rispetto a quest’anno, un aumento di costi: dove troverete le risorse?
«Dovremo essere bravi a lavorare in modo ancora più efficiente. Dobbiamo essere
consapevoli che il 2018 è stato un anno buono, ma che quella del risanamento è una strada ancora lunga, è un percorso. Però già il fatto di aver centrato quest’anno tutti gli obiettivi, ci indica che stiamo andando nella direzione corretta».
Cosa vi aspettate dal piano di sviluppo che avete commissionato e che è atteso per il marzo prossimo?
«Indicazioni su come massimizzare i nostri ricavi e su come migliorare l’immagine del brand della Fondazione Arena. Ci dovrà essere attenzione anche sul lato dei costi, ma il nostro primo obiettivo dovrà essere quello di vendere più biglietti, essere più performanti, attirare denaro».