Leoncillo e gli altri, weekend di arte
Le mostre in corso a Verona. Domani l’inaugurazione alla Galleria dello Scudo
Arte che ricuce le ferite del territorio, arte che recupera ciò che altrove viene scartato, nobilitandolo, in un legame sempre più stretto con la natura e l’ecologia. Se della prima possibilità si è parlato ieri all’Accademia di Belle Arti di Verona, della seconda si parlerà domani alle 11 alla galleria Studio la Città di lungadige Galtarossa di Verona. A parlare di «Scarti, oggetti, ecologia nell’arte contemporanea» sarà Valerio Dehò, curatore della mostra «Re.Use» in corso al Museo di Santa Caterina di Treviso, con gli artisti Stuarts Arends e Giovanni Morbin, vicentino. Sullo sfondo le opere nelle tre mostre in corso nella galleria, dalla varia riflessione sui confini domestici e dell’arte stessa espressa in «No place like home» (a cura di Marco Meneguzzo) alle poetiche «Acque astrali» di Giorgio Vigna all’evanescente ricerca ispirata alle nuvole dell’esordiente Chiara Zuanazzi.
Il fine settimana veronese offre ancora molte possibilità, a partire dalla scultura in ceramica di Leoncillo, uno dei più grandi protagonisti del ‘900 italiano, nella mostra che si inaugura domani alla Galleria dello Scudo (a cura di Enrico Mascelloni). Altro scenario con la riscoperta del Seicento cittadino al Museo di Castelvecchio, dove in Sala Boggian si offre l’occasione, attraverso opere normalmente custodite nei depositi e prestiti da collezioni private, di approfondire un capitolo poco noto dell’arte locale (a cura di Francesca Rossi e Sergio Marinelli). Un’epoca in cui gli artisti veronesi godevano di grande fama, con committenze dai più raffinati collezionisti europei, ma l’epidemia di peste del 1630 gettò nell’oblio un’intera generazione.
Alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti a Palazzo della Ragione il percorso tra ‘800 e ‘900 si conclude con un focus intorno alla monumentale «Maternità» di Gaetano Previati del 1891. Un tema portante nella storia dell’arte italiana che attraverso le opere di Previati, Segantini, Medardo Rosso, Morbelli, Pellizza da Volpedo e Boccioni, viene riletto in quel momento di passaggio che tra Simbolismo e Divisionismo significò l’inizio di una profonda trasformazione del linguaggio (a cura di Francesca Rossi e Aurora Scotti). Ma la pittura, nonostante le rivoluzioni del secolo scorso, continua a resistere. Lo racconta la mostra «Beyond the painting», a cura di Luigi Meneghelli, alla galleria Giarina di Interrato dell’Acqua Morta attraverso le opere di Gianluca Capozzi e Arianna Matta, capaci di utilizzare la pittura non come «superficie piatta su cui si stende il colore, ma come una nuova, possibile, forma di esperienza visiva». Ancora pittura alla galleria Marcorossi di Via Garibaldi dove oggi e domani mattina sono gli ultimi giorni per vedere le opere ironiche del milanese Paolo Ventura.