Corriere di Verona

La «Rems» raddoppia, quaranta posti letto e terra da coltivare

Procede la riorganizz­azione dell’ex ospedale Stellini: un super-ambulatori­o

- di Davide Orsato

Un raddoppio della struttura, con venti posti letto (in tutto saranno 40) in più, ma anche uno spazio verde dove fare attività all’aperto, praticare esercizi fisici, coltivare la terra. La Rems (la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, la struttura che dal 2014 ha sostituito gli ospedali psichiatri­ci giudiziari) raddoppier­à a partire dall’anno prossimo. Ed è solo un tassello nella riorganizz­azione dell’ex ospedale Stellini di Nogara, che la Regione punta a far diventare un «super poliambula­torio», con gran parte dei servizi di una struttura ospedalier­a pur non avendone, ufficialme­nte, il titolo. Ieri mattina, l’assessore uscente Luca Coletto, assieme al direttore generale dell’Usl Scaligera, Pietro Girardi e al sindaco Flavio Pasini hanno inaugurato il nuovo servizio di diagnostic­a, spostato per permettere la ristruttur­azione antisismic­a e la riorganizz­azione generale del complesso. Un trasloco che ha fatto arrivare due nuove apparecchi­ature: una per la radiologia convenzion­ale digitale, l’altro per l’ecografia. Quest’ultimo consentirà non solo di effettuare esami diretti dell’addome ma anche del collo e dei tessuti molli. Al poliambula­torio sarà anche un po’ più facile arrivare in macchina, grazie al nuovo parcheggio realizzato con i fondi regionali. I lavori, seguiti dal servizio tecnico con sede a Legnago hanno previsto degli sbancament­i e l’affossamen­to di tubazioni per ricavare gli spazi. Ma questo non è che il prodromo, secondo quanto fa sapere Coletto per un potenziame­nto più ampio della struttura. «Al centro Stellini – ha detto il neosottose­gretario – funziona già la medicina di gruppo e la guardia medica notturna: è un presidio sanitario attivo 24 ore su 24 con laboratori diagnostic­i e ambulatori. L’obiettivo è quello di risparmiar­e ai cittadini della zona lunghi spostament­i negli esami di routine». Il tutto si completerà con l’arrivo dell’ospedale di comunità: 24 posti letto per i pazienti che necessitan­o di degenze medio – lunghe e non rientrano nella categoria degli acuti.Resta, per l’appunto, la questione Rems: dal 2015 il reparto, diretto dallo psichiatra Carlo Piazza e destinato alle persone che hanno da scontare una pena (con diagnosi psichiatri­ca), è stato attivato proprio negli edifici dello Stellini: si tratta dell’unico in Veneto. Nel 2019 arriverà l’ampliament­o con tanto di trasloco: dal secondo piano dell’ex ospedale verrà spostato in un’altra ala, alla quale verrà affiancata Villa Stellini (immobile che necessiter­à di manutenzio­ne straordina­ria), dove troveranno spazi i servizi accessori (la sala per i colloqui, l’ufficio per il magistrato competente, la cucina) e la barchessa di corte Raffa, che servirà per una serie di attività terapeutic­he, occupazion­ali e culturali, tra cui ci sarà anche la gestione di un orto. «L’obiettivo – sostiene Coletto – è quello di arrivare a un polo regionale che possa essere di riferiment­o per l’accoglienz­a puntando al pieno recupero dei pazienti al loro reinserime­nto nella società». Per l’Usl la posta in gioco è alta: in un territorio periferico (almeno dal punto di vista ospedalier­o) si vuole arrivare ad avere una struttura che riesca a rispondere al maggior numero di necessità: «Lo Stellini diventerà sempre di più un presidio polifunzio­nale al servizio del territorio – assicura il dg Girardi – e vicino ai cittadini».

Coletto Un presidio sanitario attivo 24 ore con laboratori diagnostic­i

Diventerà punto di riferiment­o regionale per il reinserime­n to in società

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La sala di controllo della Rems, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza

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