Corriere di Verona

Hellas, una serata di gala Pescara dominato: 3 a 1

Il Verona domina l’ex capolista Pescara: è in piena zona playoff Sblocca Danzi, raddoppia Di Carmine su rigore. Dopo l’autorete ospite, accorcia Mancuso

- Fontana, Fabiano

L’Hellas torna a galoppare in campionato e si ritrova in piena zona playoff. Lo scontro d’alta classifica allo stadio Bentegodi finisce con un rotondo 3 a 1 dopo una gara molto combattuta, che però ha visto i gialloblù dominare per larghi tratti l’ex capolista diretta da Pillon. Il Verona sblocca la partita con Danzi servito da Di Carmine, che poi a sua volta raddoppia su calcio di rigore. Nella ripresa arriva l’autorete ospite di Del Grosso con i padroni di casa che registrano un calo di tensione: i pescaresi vanno a segno con Mancuso. A nulla vale il forcing finale degli ospiti e la gara termina tra gli applausi dopo 6 minuti di recupero.

C’era bisogno di una vittoria con il punto esclamativ­o per allungare il risveglio, dopo il blitz di Benevento, e l’Hellas non si è fatto pregare: ha suonato il Pescara, battendolo per 3-1, riavvicina­ndosi al tavolo nobile del campionato di Serie B.

Un successo limpido, al termine di una gara giocata con brillantez­za. Fabio Grosso ha saputo sorprender­e fin dalle mosse iniziali. D’altronde l’aveva lasciato intendere, che avrebbero potuto esserci dei jolly insoliti. Ci si scervella per mezze giornate a chiedersi che cosa possa inventarsi e poi ti trovi con Ragusa che va a fare il terzino destro, a confligger­e con la linea d’urto del più pericoloso, gol fatti in stagione alla mano, dei giocatori di Pillon, ovvero Mancuso.

L’Hellas vede i mostri per una decina di minuti, sempre attaccato da quel lato, e se la cava un po’ grazie a Silvestri e nondimeno per la mancanza di precisione del Pescara. Che, appena viene preso dall’ingordigia di sbranare subito il Verona, apre la difesa al contropied­e gialloblù. Prima c’è uno spreco di Lee, che calcia (male) addosso a Kastrati, ma ecco che poi arriva, con un tiro tratteggia­to con il compasso, il gol di Danzi.

Il pubblico del Bentegodi aveva appena rinfoderat­o i cartelli con la scritta «buffone», esposti dalla Curva Sud e dalle tribune. Destinatar­io, non serve sottolinea­rlo, Maurizio Setti, obiettivo di una contestazi­one che resta incandesce­nte.

La rete del vantaggio, comunque, è un balsamo per l’Hellas, sul piano più del morale che del gioco. Prende coraggio, la squadra di Grosso, e recupera metri. Il Pescara, tuttavia, non è in alto per una qualche coincidenz­a. Costruisce bene sulle fasce e cerca l’affondo in mezzo, in particolar­e con Monachello.

Il Verona si abbarbica dietro, non rinunciand­o mai a ribaltare l’azione. Questa è la maniera in cui piazza il bis: Zaccagni viene steso in area di Gravillon, rigore nemmeno da discutere, Di Carmine trasforma con scientific­a precisione. Sbaglia tutto, piuttosto, Monachello, che ha sulla testa la palla per l’agevole gol del 2-1: lo spreca maldestram­ente. Ma anche il Verona ha la chance per calare il terno, con Kastrati che è di nuovo abilissimo a chiudere la porta a Zaccagni. Il Pescara si prende rischi di minuto in minuto più elevati, l’Hellas lo punisce rovesciand­o il campo a ripetizion­e e colpisce ancora, stavolta grazie a un’autorete di Del Grosso. Attenti, però, perché è lunga. In un paio di occasioni i rimedi appropriat­i li ha Silvestri, alla terza Mancuso la mette dentro. Il conto resta aperto, col Verona che reclama un altro rigore per un fallo su Lee: il signor Minelli dice di no – e i dubbi rimangono – ed è la stessa risposta che, in pieno recupero, dà il palo a Di Carmine. Ma va bene ugualmente così, con i tifosi che applaudono un Hellas che è piaciuto a tutti.

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 ??  ?? Mischia Un’uscita del portiere gialloblù Silvestri in uno dei tanti duelli aerei della partita al Bentegod tra Hellas e Pescara
Mischia Un’uscita del portiere gialloblù Silvestri in uno dei tanti duelli aerei della partita al Bentegod tra Hellas e Pescara

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