Corriere di Verona

Bambina morta a sei anni mentre giocava in casa

La piccola era malata, disposta l’autopsia

- Presazzi

Quella di domenica doveva essere una giornata di festa, insieme agli altri ragazzini e agli amici dell’associazio­ne. Una giornata di svago e di relax, in compagnia dei suoi coetanei. Ma per lei, sei anni appena e un trapianto di midollo già andato a buon fine, si è trasformat­a in tragedia. È morta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso dell’ospedale di Borgo Trento, dopo essersi sentita male all’improvviso. Sulla sua morte il pm ha già aperto un fascicolo.

«Stava lottando per vivere e aveva iniziato a vincere le sue battaglie contro la malattia. Purtroppo, non ha potuto sconfigger­e il caso».

Il presidente dell’Abeo, (Associazio­ne bambino emopatico oncologico) Pietro Battistoni, fatica a trovare le parole di fronte alla tragedia. Di fronte alla morte improvvisa di una piccola paziente arrivata un anno e mezzo fa a Verona dal Kirghizist­an insieme alla sua mamma per curare il cancro. Quella di domenica avrebbe dovuto essere una giornata di festa, insieme agli altri ragazzini e agli amici dell’associazio­ne. Una giornata di svago e di relax, in compagnia dei suoi coetanei. Ma per lei, sei anni appena e un trapianto di midollo già andato a buon fine, si è trasformat­a in tragedia. È morta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso dell’ospedale di Borgo Trento, dopo essersi sentita male all’improvviso.

Sulla sua morte, il pm Marco Zenatelli che ha già aperto un fascicolo (per ora senza alcun indagato), ha tutta l’intenzione di voler fare chiarezza per escludere qualsiasi dubbio. «Non sappiamo nulla di quanto successo - spiegava il presidente Battistoni -. La madre è sconvolta, noi le staremo al fianco con operatori, psicologi e mediatori culturali per darle tutto il supporto di cui possa avere bisogno». Nel primo pomeriggio di ieri, il magistrato ha disposto l’autopsia che nelle prossime ore verrà eseguita dal medico legale Dario Raniero. L’esame dovrà chiarire in primis la causa di un decesso che ha gettato nello sconforto la madre, i parenti e i volontari dell’Abeo. Grazie all’impegno dell’associazio­ne che da anni offre sostegno ai bambini malati e ai loro familiari, la piccola era arrivata a Verona circa un anno e mezzo fa ed era ospite in uno degli appartamen­ti del centro di Ponte Crencano insieme alla madre. Domenica mattina, il centro si era popolato di volontari e ragazzi per una festa: alcuni giovani patempo: zienti stranieri, infatti, sarebbero dovuti rientrare in patria proprio nella giornata di ieri al termine del periodo di terapie in riva all’Adige e quella di domenica era l’occasione per salutarsi. La struttura comunale che ospita anche gli appartamen­ti gestiti dall’associazio­ne si era animata già di primo mattino. Verso le 13, secondo una prima ricostruzi­one, è scattato l’allarme. La bambina si trovava nel corridoio su cui si affacciano i vari appartamen­ti, in compagnia di altri amichetti della stessa età. Gli adulti e gli altri ragazzini più grandi, invece, erano a festeggiar­e all’interno delle abitazioni. Nessuno, a parte i piccoli, avrebbe assistito alla scena. All’improvviso la bimba avrebbe iniziato a urlare di dolore e quando gli adulti sono usciti in corridoio l’avrebbero trovata stesa sul pavimento, su un fianco. La madre, spaventata, non ha perso dopo averla presa in braccio si è fatta accompagna­re in auto al vicino ospedale di Borgo Tento, intuendo la gravità della situazione. Ma le condizioni della figlia si sono aggravate nel giro di pochi minuti: una volta arrivata al pronto soccorso, il suo piccolo cuore ha smesso di battere.

Nonostante i disperati tentativi di rianimarla, i medici sono stati costretti a dichiararn­e il decesso. Sarà l’esame autoptico a dover far luce su quanto accaduto.

Secondo le prime informazio­ni, sul corpo della bimba non sarebbe stato trovato alcun segno che lasci ipotizzare un trauma di origine violenta. Nessun livido, nessuna lacerazion­e che possa risultare compatibil­e con l’ipotesi di una spinta o di un urto accidental­e contro un ostacolo. Nemmeno una goccia di sangue. Che si sia trattato di un malore improvviso o di una complicazi­one dovuta alla grave malattia da cui era afflitta, lo potrà chiarire solo l’autopsia. Al momento restano solo gli interrogat­ivi e il dolore. E una madre che non sa darsi pace. «Le staremo accanto in ogni momento» promette Battistoni.

Battistoni La madre della bimba è sconvolta, le staremo accanto in ogni momento

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