Corriere di Verona

Bambino di tre anni mandato in comunità, il sindaco media

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L’amministra­zione comunale scende in campo sulla vicenda del bambino veronese di 3 anni che il Tribunale dei minori di Venezia ha tolto alla famiglia cui era stato affidato, dichiarand­olo adottabile.

La mamma del piccolo ha gravi problemi di tossicodip­endenza, e le è stata perciò tolta la potestà genitorial­e. Il figlio, dopo aver vissuto coi nonni, era stato affidato ad una famiglia, che coi nonni ha mantenuto ottimi rapporti. Ma il 31 ottobre è arrivato l’ordine di portarlo in comunità, ordine eseguito proprio il giorno di Santa Lucia. I nonni vorrebbero adottarlo, ma secondo i servizi sociali dell’Ulss 9, non sono affidabili, proprio perché hanno cresciuto una figlia divenuta una tossicodip­endente. E adesso le sorti di quella piccola creatura dovranno essere decise nell’udienza d’appello, che si terrà il 18 gennaio a Venezia.

L’avvocato Francesco Miraglia, cui i due nonni si sono affidati, si è appellato anche al sindaco di Verona, che nel primo pomeriggio di ieri lo ha ricevuto a Palazzo Barbieri, assieme all’assessore ai Servizi sociali, Stefano Bertacco e ai nonni stessi. Nell’incontro si è discusso quale strada legale seguire e domani ricomincer­à il dialogo con tutti gli organismi coinvolti in questa dolorosa vicenda, con l’obiettivo di consentire l’adozione da parte dei nonni. «Avere la disponibil­ità dell’Amministra­zione non può che aiutare – ha detto l’avvocato Miraglia, – aiutando soprattutt­o il bambino che ha tre anni e per tre anni ha vissuto con i nonni, ma ora si ritrova in un ambiente per lui del tutto sconosciut­o». Il sindaco ha spiegato di aver dato «assieme all’assessore Bertacco la piena disponibil­ità dell’Amministra­zione a trovare la soluzione migliore: riteniamo infatti – ha aggiunto - che il bambino debba tornare nelle condizioni in cui si trovava fino a cinque giorni fa, con la famiglia affidatari­a».

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