Corriere di Verona

Dopo la protesta, patto negozianti-Comune «Insieme valorizzia­mo il centro storico»

Confronto costante e filo diretto. L’idea: «Venerdì dello shopping» con apertura fino a tardi

- Matteo Sorio

Sono usciti dall’ufficio VERONA dell’assessore al Commercio, Francesca Toffali, dopo un’ora e passa di colloquio, con una stretta di mano e alcune idee. Una: creare un comitato che rappresent­i gli esercenti del centro storico e dialoghi costanteme­nte col Comune. L’altra: iniziare a lavorare su una sorta di «venerdì dello shopping» a cadenza settimanal­e o mensile, nei «periodi morti», con negozi aperti fino a tardi. Sono, quelle idee, il risultato dell’incontro di ieri a Palazzo Barbieri fra Toffali e quattro referenti della raccolta-firme con cui circa 90 esercenti del centro storico.

I commercian­ti «I negozi del centro storico sono circa 1.300. Possiamo far nascere un comitato»

Sono usciti dall’ufficio VERONA dell’assessore al Commercio, Francesca Toffali, dopo un’ora e passa di colloquio, con una stretta di mano e alcune idee. Una: creare un comitato che rappresent­i gli esercenti del centro storico e dialoghi costanteme­nte col Comune. L’altra: iniziare a lavorare su una sorta di «venerdì dello shopping» a cadenza settimanal­e o mensile, nei «periodi morti», con negozi aperti fino a tardi. Aspettando poi di valutare l’eventuale possibilit­à di replica altrove dell’esperiment­o che, spiega Toffali, andrà in scena l’anno prossimo in via Ponte Pietra: «Porteremo i negozi fuori, per una sera, creando una “vetrina in strada”». Sono, quelle idee, il risultato dell’incontro di ieri a Palazzo Barbieri fra Toffali e quattro referenti della raccolta-firme con cui circa 90 esercenti del centro storico, partendo dal tema delle «luminarie disomogene­e e concentrat­e sui mercatini di Natale», hanno voluto dissentire dalla «gestione usa e getta della città stile temporary-store, con sagre/banchetti da mercato rionale e nessuna offerta culturale vera e propria». Incontro «costruttiv­o», dicono gli esercenti, anche perché «abbiamo capito che quest’amministra­zione non vuole limitare il commercio all’usa e getta dei weekend ma aiutare le botteghe vere». Incontro cui per 40 minuti ha partecipat­o anche il sindaco, Federico Sboarina, che – dopo aver ribadito come «quelle luminarie arrivino da un precedente investimen­to di 400 mila euro, soldi che la nuova amministra­zione non poteva buttare via» – ha spiegato: «Il Comune è aperto a ogni confronto e lavora per un’offerta culturale importante, ricordando che siamo qui da 17 mesi ed ereditiamo una situazione figlia di anni in cui non c’è stato un assessorat­o alla Cultura». Una risposta indiretta, quella di Sboarina, a quanto avrebbe poi scritto nel tardo pomeriggio l’ex sindaco Flavio Tosi, ricalcando la lettera allegata alla raccolta-firme degli esercenti, a proposito di «eventi manchevoli di uno spessore culturale che possa attrarre turismo di qualità».

L’incontro di ieri può segnare dunque l’inizio di un dialogo organizzat­o fra Comune ed esercenti del centro storico. Nell’ufficio di Toffali erano presenti Tiziano Meglioranz­i, per vent’anni presidente degli antiquari, dal 1981 il negozio in Corso Sant’Anastasia, quindi Giulio Negrini, altro antiquario con attività giunta alla quarta generazion­e, Maurizio Menghini, titolare di un negozio di abbigliame­nto, e Silvia Da Ronco, prodotti per la casa, pure lei esercente storica. Così Toffali: «Inizieremo un confronto costante e in filo diretto con l’assessorat­o alla Cultura, come sempre, a proposito degli eventi». Così loro: «I negozi del centro storico sono circa 1.300. C’è la possibilit­à di far nascere un comitato con un paio di referenti per via. L’idea del “venerdì dello shopping”, su cui inizieremo a lavorare, potrebbe essere pubblicizz­ata nel raggio di 100 chilometri e riempire i periodi morti come ottobre e novembre». L’importante, spiega Meglioranz­i, è che «si crei una relazione stabile con Palazzo Barbieri: sono pochi, tra gli esercenti, quelli che si sentono rappresent­ati dalle categorie». Risponde allora Paolo Bissoli, presidente di Confeserce­nti: «Si può lavorare su tutto, per migliorare. Ricordo però che fino a dieci anni fa la città in questo periodo era morta. Ora, coi mercatini, attira migliaia di persone. Non mi pare che ristoranti e strutture ricettive manifestin­o malcontent­o. È solo facendo squadra che anche il piccolo va avanti. E resto convinto che il problema più grosso non siano i mercatini che portano gente in città ma piuttosto i centri commercial­i che la portano fuori». Intanto, mentre la questione dell’offerta culturale resta in sospeso, l’assessore Toffali, ieri, dopo l’incontro, rimarcava sul proprio profilo Facebook la premiazion­e odierna di 47 Botteghe Storiche citando «il valore della loro presenza nel nostro tessuto produttivo e commercial­e: invito tutti, cittadini e visitatori, ad apprezzare queste attività che identifica­no Verona a livello internazio­nale quale città dello shopping di altissima qualità».

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Fascino Le bancarelle del mercatino
 ??  ?? Dialogo L’assessore Francesca Toffali, Tiziano Meglioranz­i e Giulio Negrini a Palazzo Barbieri
Dialogo L’assessore Francesca Toffali, Tiziano Meglioranz­i e Giulio Negrini a Palazzo Barbieri
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