Casa di Giulietta e Verona Sud, il sindaco rilancia
Bilancio di fine anno. «Piano a lungo termine per una città internazionale»
«Finora abbiamo costruito, non senza difficoltà, le fondamenta. A breve si cominceranno a vedere i muri della casa che stiamo progettando». Il bilancio di fine anno del sindaco Federico Sboarina.
L’ospite cinese «Per il gemellaggio con Hangzhou conto di portare qui il presidente XI Jinping» Le prospettive «Ci aspettiamo miglioramenti sul fronte della qualità della vita»
«Finora abbiamo costruito, non senza difficoltà, le fondamenta. A breve si cominceranno a vedere i muri della casa che stiamo progettando». Nel suo bilancio di fine anno, il sindaco Federico Sboarina ha puntato su una metafora architettonica per annunciare la fase 2 del suo mandato. Ossia il momento in cui andranno in porto, dopo una lunga incubazione, i primi progetti.
«Non siamo tra quelli che sostengono di poter fare tutto e subito. Per vedere risultati occorre una buona base». Ossia: investimenti sulla sicurezza, interventi sulla rete viaria e sulle infrastrutture: «Prima del crollo del Morandi – sottolinea il primo cittadino – avevamo già provveduto alla messa in sicurezza dei ponti: sono cose che non si vedono, ma che servono». Da gennaio, assicura però Sboarina, si volta pagina. E la prima cosa che «si vedrà» sarà un intervento dall’alto contenuto simbolico. «Questione di giorni, forse di settimane, e presenteremo il nuovo ingresso per il cortile di Giulietta. È il punto più visitato della nostra città ed è doveroso far qualcosa. Il fatto che nessuno sia mai riuscito a trovare una soluzione nell’arco di decenni rende l’idea di quanto sia complessa la questione». Un altro progetto che potrebbe vedere un’accelerazione è il ribaltamento del casello di Verona Sud. «Il 12 dicembre è stata espletata la gara, con la stipula del contratto. Su questo fronte stiamo andando avanti, assieme alla variante con la statale 12: sono due passi fondamentali per migliorare la situazione della viabilità nella parte meridionale della città». C’è il «Central Park» dello Scalo merci, il progetto di parco urbano più ambizioso, ma anche quello più esposto a rallentamenti. «Abbiamo avuto rassicurazioni dal nuovo management di Ferrovie dello Stato – assicura Sboarina – in particolare dall’ad Gianfranco Battisti: si andrà avanti, ma è tutto legato alla Tav. Se questa rimarrà ferma, si farà ben poco». Sul fronte infrastrutture, il sindaco torna a premere sullo sviluppo dell’aeroporto: «Occorre credere nel Catullo, sapendo che non serve solo a noi, ma anche al Trentino. Così come va difesa l’A22, che qualcuno al governo vorrebbe nazionalizzare». Ci sarà da attendere, invece, per apprendere sviluppi sul «traforo bis» («Ci saranno novità, ma occorre aspettare la sentenza del Consiglio di Stato») e sull’Ikea («Ci aggiorneremo con il colosso svedese a gennaio»). Nel frattempo, Sboarina assicura di avere in mente «un piano a lungo termine per una città internazionale». «Ci aspettiamo miglioramenti sulla qualità della vita ma, come accaduto a Milano, non si può avere tutto subito: i frutti si raccoglieranno tra dieci anni. Intanto, a livello ambientale la cultura sta già cambiando: tra l’8 e il 9 dicembre 25 mila persone hanno parcheggiato in fiera. Siamo riusciti a far capire che si può visitare Verona senza intasare il centro». L’ultima promessa del sindaco per il 2019 riguarda gli eventi culturali: «Saranno di grande rilievo. E per il gemellaggio con la città cinese di Hangzhou conto di portare qui il presidente XI Jinping, che ha fortemente caldeggiato la partnership».