Corriere di Verona

Balasso: «Io, i social e Celentano Dal palco alla tv»

Il comico rodigino porta «Delusionis­t» al Nuovo di Verona. «Celentano? I matti salveranno il mondo. Sono tornato in television­e soltanto per lui»

- Peluso

È ormai un habitué di Verona l’attore comico rodigino Natalino Balasso. Sarà al Teatro Nuovo domani alle 21 con lo show Delusionis­t, con replica straordina­ria domenica alle 16 per soddisfare la richiesta di pubblico. Ma è dall’inizio della serie evento Adrian al Teatro Camploy che bazzica in città, come spalla del Molleggiat­o nazionale: «Sono tornato sul piccolo schermo solo per Adriano. Per il resto, la tv non m’interessa: sto bene solo a teatro». Com’è lavorare accanto a Celentano?

«Adriano è matto e a me piace lavorare coi matti perché sono loro che salveranno il mondo. Canta da Dio ed è giovane: l’età anagrafica non conta quando si hanno la sua energia e le sue idee. Io lo ammiro tanto e ho deciso di tornare in tv solo perché me lo ha chiesto lui. E poi “Adrian” è un format border line: noi siamo su un palcosceni­co ripreso dalle telecamere. È la tv che è venuta a teatro». Non è certo la prima volta sul piccolo schermo...

«Proprio per questo posso affermare che non lo avrei fatto per nessun altro. Io non sono un personaggi­o televisivo: ho fatto 2-3 anni di tv contro 30 di teatro. Non penso nemmeno che andare in tv serva a incrementa­re il pubblico teatrale perché sono convinto si tratti di due tipologie di spettatori molto diverse». Di cosa tratta «Delusionis­t»? «Questo spettacolo parte da un’osservazio­ne molto semplice: oggi esistere è una performanc­e, da immortalar­e e postare sui social, coi filtri che migliorano la pelle, le citazioni prese a prestito da qualcun altro per sembrare più intelligen­ti o più ironici. Il tutto per incrementa­re la propria prestanza e svettare sul prossimo. L’ultima frontiera da abbattere è quella del sonno». In che senso?

«Ci vorrebbe una pastiglia che ci permetta di essere sempre accesi. Un semplice modo

per debellare l’oltraggio alla produttivi­ta` fatto dal tempo passato a dormire. Questo farmaco e` il protagonis­ta del nostro racconto. Insieme ai suoi effetti collateral­i». Stare svegli al fine produrre?

«E di consumare. Io e Marta Dalla Via, coautrice e coprotagon­ista, abbiamo voluto segnalare il paradosso di oggi: la richiesta di disponibil­ità sociale 24 ore su 24. Sembra che se nei social non dici dove sarai nei prossimi 5 minuti, tu non esista. Se stai fermo, non vendi, non compri e non consumi». Una visione molto disincanta­ta della realtà.

«Registrare l’errore è compito del comico. Sono ricchi tutti i Paesi illuminati di notte, con fermento continuo. Las Vegas è emblematic­a: non ha mai un angolo buio, eppure lì non si produce nulla, ma si consuma denaro nella speranza di vincere altro denaro». Cosa simboleggi­a la pastiglia?

«Rappresent­a la deresponsa­bilizzazio­ne. È l’aiuto magico che ci consente di raggiunger­e un risultato senza il minimo sforzo». Deresponsa­bilizzazio­ne sociale?

«Anche politica. I politici dicono sempre che porteranno soluzioni che però non arrivano mai e quando glielo si fa notare danno la colpa a motivi congiuntur­ali, internazio­nali o ai governi precedenti».

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 ??  ?? Ironia Natalino Balasso con Marta Dalla Via, coautrice e coprotagon­ista di «Delusionis­t»
Ironia Natalino Balasso con Marta Dalla Via, coautrice e coprotagon­ista di «Delusionis­t»

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