Prete truffato da due finti benefattori
Colpo da 5mila euro, ma la vittima si annota la targa: un arresto, caccia al complice
Dietro alla facciata di benefattori in realtà si celava una coppia di truffatori senza scrupoli. Ma l’anziano parroco di Borgo Trento caduto nella «trappola» lo scorso 20 settembre, è riuscito comunque a mettere sulle tracce dei malviventi - a cui aveva consegnato 5 mila euro con la scusa di una donazione - gli investigatori della squadra mobile che ieri mattina hanno arrestato a Bologna, Bruno Verde, campano di 64 anni con precedenti.
Altro che Divina Provvidenza. Dietro alla concomitanza di benefattori spuntati all’improvviso, in realtà, si celava il disegno diabolico architettato da una coppia di truffatori senza scrupoli. Ma l’anziano parroco caduto nella «trappola» lo scorso 20 settembre, è riuscito comunque a mettere sulle tracce dei malviventi gli investigatori della squadra mobile che ieri mattina hanno arrestato a Bologna, Bruno Verde, campano di 64 anni con precedenti.
Era stato quest’ultimo, a settembre, a chiamare una parrocchia in Borgo Trento spacciandosi per il «dottor Visentini» dicendosi intenzionato a elargire una donazione alla parrocchia. Il sacerdote, senza sospettare nulla, gli aveva dato appuntamento il 20 mattina in canonica. Il finto medico si era presentato e aveva insistito per prendere un caffé dopo aver parlato di una somma di circa 40mila euro da devolvere alla chiesa.
Mentre i due si trovavano in strada, ecco comparire il secondo complice, alias «lo svizzero». Questo aveva avvicinato il «dottor Visentini» e il don, chiedendo loro se conoscessero un anziano medico residente nel quartiere. «Lo sto cercando perché voglio donargli delle proprietà immobiliari, sono arrivato dalla Svizzera» ha detto. Ma a quel punto, è scattato il tranello perché il «dottor Visentini» (alias Verde) ha detto di conoscere il collega e di aver saputo che era venuto a mancare da poco. Lo «svizzero», in uno slancio di generosità, ha deciso sui due piedi di devolvere il lascito alla parrocchia del sacerdote che non aveva mai visto prima. E il prelato non ha nutrito il benché minimo sospetto. Anzi, quando i due hanno organizzato in fretta e furia un incontro da un presunto notaio per compilare tutti gli atti di donazione, il poveretto è andato rapidamente a prelevare 5mila euro in banca per le «spese legali».
I due truffatori, nel frattempo, lo aspettavano in auto. Quando il parroco è arrivato con i contanti, il falso medico gli ha mostrato una valigetta con dei contanti (presumibilmente falsi) e l’ha invitato a mettere lì i soldi da consegnare poi al notaio. A quel punto i tre sono partiti verso lo studio del professionista, ma per strada i due malviventi, dicendo di essersi scordati la marca da bollo, hanno accostato alla prima tabaccheria chiedendo al prete di scendere e andare a comprarla. Uno stratagemma per lasciarlo letteralmente a piedi e senza soldi: non appena sceso dall’abitacolo del veicolo, i due sono fuggiti a forte velocità. Ma l’anziano è riuscito comunque ad annotare il numero di targa e a comunicarlo alla polizia.
Le indagini della squadra mobile, coordinate dal pm Gennaro Ottaviano, sono state rapide: il veicolo infatti risultava intestato proprio a Verde e il sacerdote, convocato in questura, lo ha immediatamente riconosciuto dalle foto segnaletiche. Su ordinanza del gip Paola Vacca, ieri Verde è stato arrestato nella sua casa di Bologna e portato in carcere. È caccia invece al complice.