Mister Grosso ora è sotto osservazione Setti esige tre punti
L’Hellas stasera col Crotone, per invertire una rotta fin qui deludente. Il patron: «Non commetterò gli errori del passato e vincere questa partita è obbligatorio»
Maurizio Setti difende Fabio Grosso, ma fino a un certo punto. Irrompe il presidente dell’Hellas al centro sportivo di Peschiera del Garda, il giorno prima della partita con il Crotone. Parla con la squadra, poi interviene in conferenza stampa.
Un gesto a sorpresa, non annunciato, con il patron che dice: «Sull’allenatore non posso commettere gli stessi errori fatti in passato. Grosso non è in discussione, ma sotto osservazione». Setti si riferisce alle precedenti situazioni in cui un tecnico del Verona è stato in bilico ed è rimasto al proprio posto, mentre l’obiettivo prefissato fuggiva via. Uno spartito già visto nel 2015, con Andrea Mandorlini, rimpiazzato da Gigi Delneri quando la situazione della squadra era ormai compromessa (e fu tonfo in B), e un anno fa, quando Fabio Pecchia non venne allontanato, benché l’Hellas stesse franando verso un’inevitabile retrocessione. Setti ha confermato Grosso nel primo periodo nero del Verona, culminato con la sconfitta per 4-2 con il Brescia, dopo essersi consultato con il ds Tony D’Amico. Il pessimo inizio di 2019 impone a Grosso di ribaltare un andazzo negativo, e Setti non ha intenzione di giocare a nascondino: «Con il Crotone è obbligatorio vincere».
Essere o non essere, questo è il problema. L’Hellas-Amleto, fin qui perso nelle foschie di una stagione al di sotto delle attese (e del valore specifico della rosa allestita tra estate ed inverno) va alla prova del Crotone. Ieri il Verona ha registrato anche il sorpasso operato dallo Spezia, vincente a Cittadella. Il derby perso a Padova, la vittoria sprecata con il Cosenza, il pareggio sciapo di Carpi: questi i risultati dei gialloblù nelle prime tre giornate di ritorno. La promozione è distante. «Io ci credo – fa Setti – questa squadra è stata costruita con giocatori adatti a conquistare la serie A e sono convinto che ce la potremo fare. Bisogna metterci cuore e testa». Il clima attorno all’Hellas è malinconico, La fiducia della tifoseria è ai minimi storici e lo stesso Setti è al centro delle contestazioni. Due settimane fa Verona, Carpi e Mantova sono state tappezzate di adesivi con un messaggio di dileggio nei suoi confronti: «Tutto quel che faccio è per il bene dell’Hellas. E accetto la contestazione», taglia corto. C’erano già stati il boicottaggio del Bentegodi nella gara col Palermo, le «marce» fuori dallo stadio in occasione della cena di Natale.
Anche i cori contro il presidente sono all’ordine del giorno, eppure l’imprenditore carpigiano ribadisce: «Ho incontrato la squadra, ho rivolto ai calciatori un discorso umano. Ci manca qualche punto e, aggiungo, pure un pizzico di fortuna». Dunque, avanti con il Crotone, una partita sicuramente non semplice contro un avversario fin qui in difficoltà ma che qualche cenno di risveglio lo sta facendo vedere, con cinque punti incassati nelle ultime tre partite. Intorno al Verona, intanto, l’aria è quella del «chi sbaglia paga». Ultima chiamata per Fabio Grosso alla guida dell’Hellas? Forse che sì, forse che no. Va in coda, Setti, con le altre questioni che riguardano l’Hellas. Il centro sportivo, per cui sono fitti i contatti per un’area a Vigasio, il possibile nuovo stadio a trazione americana: «Ci stiamo lavorando. Il centro sportivo, innanzitutto — dice Setti — è la base per il lavoro di una società. Quanto allo stadio, noi siamo con il Comune e con la città di Verona, non abbiamo alcuna preclusione».
Nota a margine: con Setti a tenere banco, Grosso non ha rilasciato dichiarazioni. Che lo si voglia ammettere o meno, con il Crotone il pallone scotterà di più.