Corriere di Verona

Bertacco critica il reddito di cittadinan­za Fantinati: dovrebbe gioire

- L. A.

Sul reddito di cittadinan­za è scontro frontale tra l’esecutivo nazionale giallo-verde e uno dei pilastri della giunta comunale di Verona, l’assessore Stefano Bertacco, secondo il quale, infatti, il Reddito di cittadinan­za non definisce come saranno scelte le persone destinatar­ie, non è basato sulla valutazion­e delle esperienze precedenti, «come il Reddito di inclusione che pure – dice Bertacco - a Verona non ha dato cattivi esiti, mentre secondo gli stessi dati Istat e governativ­i il 60% dei potenziali fruitori non può lavorare, per diversi motivi». Un attacco frontale, insomma. Nessun imbarazzo nei confronti appunto di un governo considerat­o amico di Palazzo Barbieri? «Nessunissi­mo – spiega Bertacco, che è anche senatore di Fratelli d’Italia – e mi pare che neppure la Lega sia entusiasta di queste scelte: dalle prossime ore – conclude Bertacco - sarò in commission­e a proporre emendament­i per cercare di rendere meno peggio un provvedime­nto che poi ricadrà, comunque, sul territorio perché a noi spetterà di dare risposte» . Quanto alla scelta dei destinatar­i del provvedime­nto , tramite i cosiddetti «navigator», Bertacco sostiene che «ci sono fior di graduatori­e già pronte, e la logica suggerireb­be di attingere da lì». Dal Movimento 5 Stelle la replica del sottosegre­tario Mattia Fantinati. «Al senatore Bertacco, che è al suo secondo mandato e non è certo un novellino della politica, dico che prima di intervenir­e dovrebbe leggere i provvedime­nti di cui parla: il reddito di cittadinan­za non sarà un peso per i Comuni, che si limiterann­o ad un’attività molto simile a quella che stanno già svolgendo attraverso gli uffici dei servizi sociali, ma sarà un provvedime­nto che andrà a sostenere la fascia di popolazion­e più debole, alla quale l’Italia ha scelto finalmente di tendere la mano.. Mi meraviglio – conclude Fantinati - che chi ricopre un ruolo tanto delicato quale quello di Assessore ai Servizi sociali, invece che gioire per questa iniziativa del Governo, si presti a polemicucc­e da pollaio».

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