Corriere di Verona

La Banca di Verona nel 2018 si è rafforzata Il patrimonio netto a quota 91,58 milioni

Il presidente Piva: soddisfatt­i per i dati. L’utile netto è in leggero calo

- Matteo Oxilia

La Banca di Verona chiude il 2018 nel segno del rafforzame­nto. E si dedica sempre più al territorio.

Il consiglio di amministra­zione della Banca di Credito Cooperativ­o ha approvato il rendiconto economico al 31 dicembre. Un anno importante nel quale la Banca di Credito Cooperativ­o ha aderito al gruppo nazionale Iccrea e ha anche varcato i confini regionali aprendo nella vicina Ala, in Trentino. Il patrimonio netto sale a 91,585 milioni di euro e sale il «Cet1», cioè quell’indicatore che valuta la solidità aziendale: da 22,353% a 25,306%, un livello tra più elevati a livello nazionale. Significat­ivi anche i finanziame­nti erogati: oltre 38 milioni. L’utile netto è di 4,671 milioni di euro, in leggero calo rispetto al 2017. La raccolta complessiv­a da clientela tocca quota 850,981 milioni con un incremento del 2,56% «Siamo molto soddisfatt­i di quanto realizzato nel 2018», dice il presidente della Banca di Verona Flavio Piva, «non solo per i brillanti dati di bilancio, ma anche per le molteplici attività a favore dei nostri soci, clienti e della comunità. Voglio solo ricordare le 70 borse di studio consegnate a giovani meritevoli, gli eventi dedicati alle imprese sul tema della internazio­nalizzazio­ne, gli incontri del cenacolo degli investitor­i con approfondi­menti sui mercati, il convegno nazionale sulla difesa dei patrimoni personali e aziendali». Banca di Verona opera dal 1951 nella provincia di Verona, conta su oltre 3.500 soci. Conta 15 filiali sul territorio verofratte­mpo, nese e punta su prodotti di risparmio gestito.

«Continua il nostro impegno», aggiunge il direttore generale Valentino Trainotti, «per mantenere sul territorio veronese una Banca solida (il cet 1 è superiore al 25%), sana (il credito deteriorat­o è ai livelli più bassi degli ultimi 8 anni), stabile (per i risultati positivi costanti da alcuni lustri, per le relazioni continuati­ve con i nostri clienti) e social, che significa mettere al centro della nostra attività la persona e non solo nell’utilizzo dei media. Fondamenta­le il ruolo del nostro personale a cui dedichiamo sempre più formazione, con una media nel 2018 di oltre 7 giorni a dipendente».

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