Promozione, la speranza si chiama Palermo
Mors tua, vita mea. L’Hellas si appiglia alle sventure rosanero, secondi in classifica, che rischiano una grave penalizzazione per fare un balzo in classifica. Ma potrebbe non bastare...
Chi fa da sé fa per tre, VERONA ma se l’Hellas vuole sperare di reinserirsi nella lotta per la promozione diretta uno sguardo interessato deve darlo anche a quanto sta avvenendo a Palermo.
La squadra rosanero è seconda in classifica con 41 punti, a più 8 sul Verona, con il Brescia primo a 42 (e nel prossimo turno è in programma proprio la sfida tra le due «lepri», allo stadio Barbera), un distacco che appare poco meno che incolmabile per i gialloblù, a prescindere dal possibile cambio in panchina, con Fabio Grosso all’ultima chiamata, domenica con lo Spezia.
La classifica della Serie B, tuttavia, va verso uno scossone a causa dei guai che hanno investito il Palermo sul piano societario.
Il proprietario del club, Maurizio Zamparini l’aveva ceduto, in questi mesi, a investitori inglesi, raccolti nella Sport Capital Group, ma la situazione non si è mai chiarita e gli accordi sono saltati.
Sono arrivate le dimissioni del presidente designato, Clive Richardson, mentre ha traballato ed è stato vicino al licenziamento Rino Foschi, direttore dell’area tecnica. Tutto in mano all’amministratore delegato, Emanuele Facile, con il caos scatenato dal mancato pagamento degli stipendi ai giocatori, che, dopo un inizio del 2019 incerto, hanno risposto con orgoglio alle difficoltà, andando a vincere, sabato, in trasferta a Perugia.
Il Palermo, così, rimane in alto, ma corre il forte pericolo di scivolare in basso. Le inadempienze nel versamento degli emolumenti per una cifra complessiva pari a 3,5 milioni di euro, infatti, costeranno, se non si arriverà a un immediato saldo, una penalizzazione che sarà, in prima istanza, di 4 punti.
Il termine perentorio è fissato a lunedì 18 febbraio. La vicenda, inoltre, non si chiuderebbe lì, perché comunque servirebbe ulteriore liquidità per arrivare senza altre sanzioni al termine della stagione. In sostanza, il Palermo potrebbe subire detrazioni più pesanti, indietreggiando in maniera notevole nella griglia della B. Un esito, questo, che rilancerebbe le quotazioni anche degli inseguitori che sono, per adesso attardati, tra cui l’Hellas.
Ovvio che il campionato resti aperto, visto che le partite da giocare sono molte, ma allo stesso modo è vero che, a margini accorciati, pensare di coprire il divario che si è creato sarebbe meno azzardato. A Palermo sono ore febbrili. Foschi sta contattando interlocutori per ristrutturare la compagine societaria e strappare il sì a nuovi sostenitori, pronti a intervenire sulla spesa corrente e tappare le numerose falle delle casse. Zamparini starebbe valutando di tornare a impegnarsi, con la retrocessione delle azioni, da depositare poi in una fiduciaria, cui farebbe riferimento proprio Foschi, insieme al direttore amministrativo della società, Daniela De Angeli. Ci sono stati degli approcci con diversi papabili acquirenti, in queste settimane, ma le trattative si sono sempre arenate quando erano poco più che in embrione.
Non dovessero esserci avanzamenti, con il tempo che corre, il Palermo non soltanto incapperebbe in una prima, certa penalità, ma fronteggerebbe uno scenario ben più cupo: quello di ritrovarsi sul filo del crack a stagione in corso, per cui persino un risultato sportivo favorevole finirebbe per essere cancellato dal disastro finanziario.
Le disgrazie altrui non possono mai far piacere, ma è naturale che anche il Verona (che prima di tutto deve riprendere a marciare a ritmo sostenuto sul
campo) sia vigile.