Corriere di Verona

Kering Eyewear supera nel 2018 il tetto dei 400 milioni di ricavi In un anno investiti 218 milioni

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Kering Eyewear supera PADOVA nel 2018 i 400 milioni di ricavi. Se c’è molto di italiano nel 2018 da record dal colosso del lusso francese Kering, oltre alla «corazzata» Gucci, che da sola vale 8,2 miliardi di ricavi e 3,2 di utile operativo, in crescita rispettiva­mente del 33% e del 54%, l’altra arma aggiuntiva emergente del gruppo guidato da Francois-Henri Pinault, che ha messo insieme nel 2018 2,8 miliardi di euro in più di ricavi, saliti a 13,6, e un miliardo in più di utile netto, cresciuto da 1,8 a 2,8, si sta rivelando Kering Eyewear, la società affidata cinque anni fa all’ex manager Safilo Roberto Vedovotto e basata a Padova, con cui il colosso del lusso francese ha riportato in casa la gestione degli occhiali con le griffe delle proprie maison.

Mostrando che i piani iniziali del progetto sono rispettati, i ricavi hanno raggiunto nel 2018 i 418 milioni di euro, in crescita del 38%, rispetto ai 302 del 2017. «Una crescita forte spinta da Gucci – come dichiara Kering – e dal successo della nuova collezione Cartier», mettendo a segno un contributo consolidat­o netto ai ricavi di Kering di 391 milioni dopo aver eliminato, partendo da un dato di 495, vendite infragrupp­o e royalties ai marchi di casa, in aumento del 10% (e del 14% nel caso di Gucci, quota che sale al 37% nell’ultimo trimestre), ma anche all’altro colosso del lusso, la svizzera Richemont, da due anni socia di minoranza dopo aver conferito il proprio stabilimen­to francese e aver iniziato ad affidare la gestione dei propri marchi, a partire da Cartier.

E la crescita continua ad accelerare, visto che nell’ultimo trimestre 2018 i ricavi sono saliti del 67% rispetto allo stesso periodo 2017, 111 milioni contro 66, con Kering che parla di «crescita a doppia cifra in tutte le regioni e reti distributi­ve» e di «risposta entusiasti­ca» alle nuove collezioni sul mercato da inizio di quest’anno con i marchi Balenciaga e Montblanc, altra griffe di rilievo di Richemont.

Contributo per ora sul fronte dei ricavi, non ancora dei guadagni, visto che il risultato operativo è ancora negativo per 247 milioni, in peggiorame­nto di 42 milioni rispetto ai 204 del 2017. Da un lato per i 30 milioni in più spesi per gli incentivi di lungo periodo ai manager, saliti da 34 a 64 milioni, ma anche per l’ultima rata di 30 milioni pagata a Safilo per il ritiro anticipato della licenza Gucci. Se si escludono queste voci, il risultato operativo migliora, con un «rosso» di 153 milioni contro i 170 del 2017. I numeri però scontano investimen­ti per 218 milioni di euro, 54 in più rispetto al 2017, dedicati ai sistemi informatic­i e all’ampliament­o delle capacità logistiche, a partire dal nuovo magazzino automatico a Vescovana, nel Padovano, costato solo di suo 17 milioni di investimen­ti. Kering sostiene comunque di aver di fronte «una gestione disciplina­ta dei costi societari nel contesto di ambiziosi progetti di trasformaz­ione».

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Hub Il magazzino automatico di Kering Eyewear a Vescovana, nel Padovano, valso investimen­ti per 17 milioni

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