Sartori: vini veronesi, timori per la Brexit
Incontro con De Castro sui fronti caldi della politica agricola: «No alla fretta»
L’Europa che verrà, l’agricoltura che verrà. Le elezioni europee sono ormai alle porte e a Verona nella sede della redazione dell’Informatore Agrario, il vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro ha tratteggiato le linee dello scenario che si prospetta su tre punti fondamentali: la nuova Pac - la politica agraria comune -, la Brexit, e la regolamentazione delle pratiche sleali.
De Castro ha confermato che non sarà il parlamento corrente a votare la riforma della nuova Politica Agricola Comune post 2020: «I tempi non ci sono e una riforma così delicata non può essere figlia della fretta. Chi verrà dopo di noi deve avere il tempo necessario per portare a compimento una buona riforma. Prima vogliamo conoscere il budget della nuova Pac, poi la riformeremo. Siamo contrari a una sorta di rinazionalizzazione - ha aggiunto De Castro - che dia agli stati membri una totale responsabilità nel definire obiettivi e strumenti. Bene la flessibilità, bene la sussidiarietà ma nell’ambito di regole comuni. Non posnale siamo permettere che questa politica agricola sia abbandonata a se stessa nei prossimi anni».
Sulla Brexit, De Castro confida che alla fine prevalga in buonsenso: «Paradossalmente la Brexit si sta rivelando un grosso spot a favore dell’Europa. Il problema non riguarda i dazi ma la logistica. L’assenza di un’unione doganale tra il Regno Unito e l’Europa determinerebbe il blocco totale. Io credo che alla fine il Regno Unito accetterà una forma di mercato unico che eviterà l’imposizione di frontiere fisiche tra Uk e Ue».
Terzo punto, la direttiva sulle pratiche sleali: «L’obiettivo è riequilibrare i rapporti di forza in seno alla filiera. Il mondo della distribuzione attraverso le fusioni genera colossi: la direttiva fissa 16 pratiche sleali e prevede la nascita di un’Autorità Nazio- cui sottoporre le denunce presentate in forma anonima attraverso le associazioni di categoria».
Il presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella Andrea Sartori ha accolto con favore quanto espresso da De Castro: «Bene che i fondi Ocm per la promozione non siano messi in discussione. Fonte di maggior preoccupazione è la Brexit. Il Regno Unito è un mercato importantissimo per i vini veronesi, il blocco delle dogane con la conseguente diminuzione delle capacità di spesa e quindi dei consumi avrebbe ripercussioni devastanti. Per quanto concerne le pratiche sleali, mi fa molto piacere che la Comunità Europea abbia intenzione a porre un freno allo strapotere della distribuzione».
Pratiche sleali «Va cercato un nuovo equilibrio dei rapporti di forza»