Corriere di Verona

«Toccò» la dipendente del supermerca­to Le molestie costano 10 mesi a un cliente

Un 77enne allungò le mani tra gli scaffali: incastrato dalle telecamere interne

- La. Ted.

Il 3 luglio scorso, VERONA mentre si trovavano uno a fianco dell’altra all’interno di un supermerca­to a Negrar, avrebbe allungato le mani su una dipendente del negozio dov’era solito fare la spesa. «Ti darei proprio un abbraccio», le si sarebbe rivolto con fare innocente quell’anziano cliente ultrasetta­ntenne. Veronese, si trattava di un habitué del negozio, ragion per cui in un primo tempo la vittima non si era spaventata né allontanat­a. Invece, all’improvviso e senza darle nemta meno modo di scostarsi da lui, il pensionato l’aveva poi «toccata» e «palpeggiat­a» in maniera tutt’altro che innocente o disinteres­sata. Una scena documentat­a attimo per attimo dalle immagini registrate dalle sorveglian­za interna del supermerca­to di Negrar dove la scorsa estate si è svolto il «fattaccio». E proprio i video delle telecamere hanno costituito per l’accusa la prova «regina»nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura scaligera dopo l’immediata denuncia della vitti- ma, una veronese di 33 anni.

Ieri mattina, al primo piano dell’ex Mastino, si è consumato l’atto finale della vicenda giudiziari­a: sul banco degli imputati, chiamato a rispondere del reato di violenza sessuale (all’ipotesi meno grave, quella cioè delle molestie) era chiamato proprio l’anziano, che ha 76 anni. A difenderlo c’era il legale Irene Dal Fior, che ha trovato l’accordo con il pubblico ministero Maria Diletta Schiaffino sui termini del patteggiam­ento: dieci mesi, alla fine, la pena concordava­lutazione davanti al gup Paola Vacca per il pensionato. Una «mossa repentina e insidiosa», quella che lo ha fatto finire nei guai a luglio: quel giorno, stando a quanto denunciato dalla dipendente «toccata», l’anziano si trovava vicino a lei nella corsia dei salati e, a un certo punto, avrebbe iniziato a riempirla di compliment­i per come svolgeva il suo lavoro. Poi quella frase:«Ti darei un abbraccio»,a cui seguì il palpeggiam­ento alle parti intime. Lei corse in lacrime dai colleghi, mentre il pensionato le avrebbe poi detto: «Non ti sarai mica arrabbiata, vero»? Dopodiché, si era messo in fila con gli altri clienti per pagare il conto. Come se non fosse accaduto «nulla di strano».

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Giudice Il gup Paola Vacca

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