La giunta di centrosinistra intitola una via a Cossetto, vittima dei partigiani
Una strada per Norma PADOVA Cossetto. La martire simbolo della destra che oggi viene onorata pure dal centrosinistra. Anche Padova, come già altri Comuni del Veneto (tra cui Rovigo, San Donà di Piave, Legnago, Due Carrare, Grumolo delle Abbadesse e Montebelluna), intitolerà presto una via alla ventitreenne studentessa istriana, iscritta alla Facoltà di Lettere e Filosofia del Bo, uccisa nel 1943 da un gruppo di partigiani a due passi dalla foiba di Villa Surani.
A deciderlo è stata la giunta cittadina su proposta dell’assessore alla Cultura, Andrea Colasio, già parlamentare dell’Ulivo. La strada che a breve diventerà via Cossetto, dando seguito a un’apposita mozione approvata dal consiglio comunale ad agosto 2016 (quando il sindaco di Padova era ancora il leghista Massimo Bitonci), è quella che congiunge viale Codalunga con piazzale Stazione. La decisione, che era nell’aria da qualche settimana, ha creato più di qualche mal di pancia all’interno di Coalizione Civica, la compagine più a sinistra della maggioranza che sostiene il primo cittadino Sergio Giordani. Tanto che l’altro giorno, quando se n’è discusso in giunta, le due assessore del movimento arancione, Marta Nalin e Chiara Gallani, hanno tentato (invano) di esprimere le loro perplessità.
«La storia di Norma Cossetto – taglia corto Nicola Rampazzo, capogruppo di Coalizione Civica in Comune – è già stata strumentalizzata abbastanza. E quindi non ho nulla da dire». E’ un vero e proprio fiume in piena, invece, la sua collega di Forza Italia, Eleonora Mosco: «Decidendo finalmente di intitolare una via a Norma Cossetto, il sindaco Giordani e la sua raffazzonata maggioranza provano soltanto a mettere una pezza alla figuraccia fatta ad aprile dell’anno scorso, quando cercarono in tutti i modi di impedire la presentazione di un libro proprio sulla ragazza all’interno di una sala comunale». Il testo in questione era «Foiba rossa», scritto da Emanuele Merlino e Beniamino Delvecchio. «Inoltre – aggiunge Mosco – la loro incoerenza mista a strumentalizzazione sta nel fatto che nel 2016, quando venne approvata la mozione, loro preferirono astenersi o non partecipare al voto. Mentre adesso che sono passati in maggioranza, hanno magicamente cambiato idea».
Ma il sindaco Giordani, civico senza tessera di partito, calma gli animi: «Il nostro è un semplice gesto istituzionale che ne segue altri molto più significativi. Come, ad esempio, la laurea ad honorem conferita nel 1949 a Norma Cossetto su proposta di Concetto Marchesi, già rettore della nostra Università e figura chiave della Resistenza, e la medaglia d’oro al valor civile datale nel 2005 dall’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Come Comune – scandisce il primo cittadino – ci teniamo lontanissimi da polemiche e strumentalizzazioni, che sono sempre sbagliate».
Sergio Giordani Il nostro è un gesto istituzionale, ora basta polemiche