I genitori finirono soffocati Processo al figlio: «Favorì il rogo per salvare l’auto»
Quando quella notte, si è accorto che in garage la sua auto stava bruciando, ha reagito d’istinto. È corso giù per provare a spegnere il fuoco e ha aperto il portone. Questa serie di azioni, secondo la procura di Treviso, ha permesso al fumo di propagarsi nell’abitazione e ha provocato la morte dei suoi genitori.
Gianni Alpago, carabiniere in servizio in Trentino Alto Adige, è così finito a processo con l’accusa di omicidio colposo per la morte del padre Emilio di 81 anni e della mamma Antonia Siracusa, 74enne.
Alla sbarra, con la stessa accusa anche Pietro, Giovanni e Tarcisio Dotta, soci dell’Immobiliare «Da Vinci», proprietaria dell’immobile andato in fumo a Colle Umberto la notte del 16 marzo 2016. Uno dei tre soci, Tarcisio Dotta ha scelto di patteggiare una pena di un anno. Per gli altri, il processo si è aperto ieri in tribunale a Treviso.
Quella notte il rogo si era sviluppato per un probabile cortocircuito dell’auto del carabiniere, 47 anni, che era arrivato il giorno prima in visita a casa dei genitori. L’uomo era stato svegliato da una telefonata dei vicini che sentivano rumori in garage e temevano ci fossero i ladri. Per questo era corso giù, scoprendo invece la sua Lancia Musa avvolta dalle fiamme. Aveva provato inutilmente a spegnere il rogo ma era stato costretto a scappare fuori. I genitori invece, erano passati dal sonno alla morte a causa del fumo che in pochi minuti aveva saturato l’intero appartamento.
Dopo la morte dei due pensionati, a finire sul registro degli indagati per omicidio colposo plurimo erano stati i soci dell’Immobiliare «Da Vinci» a cui l’accusa contesta di non aver installato le porte tagliafuoco. Ma dopo la riapertura dell’indagine anche il figlio delle due vittime è stato indagato ed è finito alla sbarra, accusato di aver provocato la morte dei genitori avendo lasciato aperta la porta sulle scale che conducevano all’appartamento permettendo così al fumo di invadere la camera da letto dei due anziani. Ad aggravare la posizione dell’uomo il fatto che quando è uscito dal portoncino d’ingresso non solo non ha avvertito i genitori ma ha anche aperto il basculante del garage alimentando così le fiamme. Proprio lui, peraltro, si era opposto alla richiesta di archiviazione perché voleva giustizia per la morte dei genitori.