Corriere di Verona

Hellas, spunta il doppio centravant­i

A Pasquetta la trasferta all’Arechi di Benevento: Grosso chiede tre punti pesanti per blindare la posizione playoff. Pronto Matos, ipotesi di Pazzini e Di Carmine insieme

- Matteo Fontana

Un girone fa, l’Hellas si presentò a Benevento nel pieno di una crisi che l’aveva portato fuori dalla zona playoff. Fabio Grosso era stato «salvato» dall’esonero ma la stabilità della sua panchina restava ad alto rischio.

Nelle due trasferte precedenti il Verona aveva sempre perso, battuto dall’Ascoli e, sonorament­e, dal Brescia. Fu, la partita del Vigorito, il segno di una riscossa per i gialloblù, che vinsero grazie a un gol di Matos e tornarono a marciare a passo più spedito. A fine dicembre erano di nuovo in vista delle prime posizioni. Il pessimo inizio del 2019 e l’ennesima altalena su cui poi è salito l’Hellas hanno condotto la squadra alla situazione attuale, con la serie A diretta che è sfumata e l’accesso ai playoff che resta da difendere e, quindi, conquistar­e. L’insegnamen­to che viene dalla gara di Benevento viene utile per la sfida di ritorno, in programma a Pasquetta: bisogna sparigliar­e le carte, sorprender­e, rompere la routine delle scelte. Fu così, infatti, che l’Hellas mise sotto scacco Cristian Bucchi. Il tecnico della formazione gialloross­a si trovò ad affrontare un Verona che non si aspettava. Grosso lanciò tra i titolari Andrea Danzi, al debutto stagionale, e disegnò un centrocamp­o di corridori, con Mattia Zaccagni a macinare chilometri. Tutto questo, dando supporto a Samuel Gustafson, chiamato a proteggere la difesa. Mosse vincenti, queste, abbinate all’ariosità del tridente, con Lee e Matos fissi a sostegno di Di Carmine.

L’1-0 finale fu, invero, sofferto, perché dopo il vantaggio all’Hellas venne il «braccino»: il rigore sprecato da Coda (il suo «cucchiaio» fu uno sventurato mestolacci­o, con Silvestri che ringraziò e si prese il pallone con facilità) fece il resto. Ma, come a Benevento, il Verona dovrà rimescolar­e il mazzo, lunedì. Per molti versi, per Grosso sarà una decisione obbligata: Gustafson, che è stato titolare nelle ultime dieci giornate, non ci sarà, in quanto squalifica­to, ed attorno alla sua assenza si muovono le idee per cercare quella vittoria che all’Hellas manca da quattro turni e che è tanto più necessaria ora, con la concorrenz­a che corre e col pericolo evidente di scivolare all’indietro. In che modo? Ad esempio con Santiago Colombatto che si candida per una maglia dal 1’ che gli manca da un mese e mezzo, e dopo con il rientro dal via dello stesso Matos, che ha assaggiato il campo nello scorcio finale della partita di Palermo, superato l’ultimo, prolungato stop per infortunio, e ha fatto subito capire quanto il suo apporto sia essenziale per il Verona. Grosso recupera intanto Gigi Vitale per la fascia sinistra, e dopo c’è sempre l’eterno interrogat­ivo che accompagna quest’annata dell’Hellas: l’attacco sarà pilotato da Giampaolo Pazzini oppure da Samuel Di Carmine?

Se all’andata Grosso riuscì a stupire Bucchi, al ritorno lo farebbe persino di più schierando in coppia i due centravant­i. Probabile? No. Difficile? Sì, perlomeno se ci si riferisce all’assetto iniziale. Eppure nell’uovo di Pasqua del Verona potrebbe esserci una sorpresa con i fiocchi, da recapitare al Benevento. Fosse il contrario, sarebbe un bel guaio per l’Hellas.

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Rush finale Il Verona di Fabio Grosso punta sui gol di Samuel Di Carmine e del capitano Giampaolo Pazzini

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