Corriere di Verona

Il ministro Bussetti mette sotto indagine il prof che insulta la Costituzio­ne

Il dirigente regionale: «Ci sono valori da rispettare». La moglie lo difende

- di Monica Zicchiero

Augusta Celada Alcune opinioni possono configurar­e reati

Sul caso del professore veneziano che scrive su Facebook che la Costituzio­ne è «un libro di merda buono per pulircisi il culo», interviene il ministro della Pubblica Istruzione. Marco Bussetti ha chiesto un approfondi­mento all’Ufficio scolastico su Sebastiano Sartori, docente di sostegno dell’alberghier­o Barbarigo di Venezia, che sulla sua pagina social ha postato contenuti violenti, xenofobi e contrari alla Costituzio­ne.

La dirigente scolastica regionale Augusta Celada mantiene il riserbo sui procedimen­ti in corso, ma mette in chiaro il principio: «Non è questione di opinione personale: la Costituzio­ne prevede valori cui i docenti si devono attenere e alcune opinioni possono integrare reati previsti dal codice». La libertà di pensiero e di espression­e è un valore sancito dalla Carta. Il professor Sartori, già leader di Forza Nuova, assolto nel 2012 dall’accusa di xenofobia in un procedimen­to simile a quello odierno, la interpreta in maniera estensiva quando si tratta di dire ciò che pensa, molto meno quando giudica il pensiero altrui. Alcuni dei suoi post: «Tito Boeri andrebbe valorizzat­o con un nuovo incarico anzi termovalor­izzato»; all’insegnante di Torino che aveva augurato la morte ai poliziotti nel corso di una manifestaz­ione dice: «Neanche i cessi dell’autogrill meriti di pulire...in Burkina-Faso a vendere le chiappe ai Bonobo»; sull’intervento della Marina nei soccorsi ai migranti: «Un bel giro di chiglia per l’ammiraglio solidale o appeso all’albero di maestra»; e ancora: «Campi di concentram­ento in Libia sembra che la proposta sia già condivisa da tutti. A me piace!»; «La senatrice a vita Segre sta bene in un simpatico termovalor­izzatore: paragona il governo a chi ha gasato i Rom nella II guerra».

Queste frasi hanno scandalizz­ato studenti e genitori, che hanno scritto alla dirigente scolastica Rachele Scandella e alla Procura di Venezia. La lettera non firmata parla a nome di un gruppo di genitori: «Siamo molto preoccupat­i per il fatto che l’insegnante sia quotidiana­mente in contatto con i nostri figli. I nostri ragazzi hanno paura a controbatt­ere a ciò, perché il suo atteggiame­nto è aggressivo e prepotente». Per Sartori parla la moglie, pure lei insegnante, e fa sapere che la lettera dei docenti è una«montatura». «Nulla di vero — scrive — chi avrà scritto menzogne sarà denunciato per diffamazio­ne. Non esistono questi genitori ma solo strumental­izzazioni. E’ tutto in mano ai legali. Parlate con i veri studenti: anche oggi, in barba alle cazzate dei giornali, lo adorano nelle loro chat».

La moglie è una delegata del sindacato Gilda, che ha una forte matrice di sinistra. E Sartori è tesserato Gilda. «È un docente molto apprezzato e la questione non riguarda l’insegnamen­to in classe ma una una stupidata privata — spiega il segretario Fabrizio Reberscheg­g —. Le sue sono affermazio­ni fuori dalla realtà, ma fatte nella sfera non lavorativa. Se i professori andassero a sbirciare sui profili degli studenti, vedrebbero tantissimi post estremi e xenofobi: dovremmo bocciarli per questo? Sono più preoccupat­o del fatto che la scuola non è in grado di instillare valori negli studenti». «Chiunque lavori per lo Stato deve difendere i valori della Costituzio­ne e gli insegnanti devono anche trasferirl­i agli studenti — dice il deputato della Lega Alex Bazzaro —. Vale per l’insegnante di estrema sinistra di Padova e vale per il docente del Barbarigo. Una cosa è la veemenza ideologica, un altro è la violenza: dire certe cose fa proprio schifo».

A mettere la questione sul tavolo del ministro Bussetti sono stati i senatori Andrea Ferrazzi e Simona Malpezzi (Pd): «Cosa aspetta il ministero ad intervenir­e? Sartori, già segretario veneto di Forza Nuova, anche in passato è stato segnalato per i suoi scritti deliranti e fascisti — sottolinea­no —. Appare ormai chiaro che c’è un’incompatib­ilità di fatto tra le sue posizioni politiche e il ruolo di insegnante».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy