Corriere di Verona

La partita si vedrà anche dalla piscina

Progetto dello stadio, nuovi dettagli: l’albergo offrirà lo speciale punto di osservazio­ne

- Lillo Aldegheri

I tempi I cantieri dovrebbero aprire nel giugno del 2020 e chiudere due anni dopo

I più fortunati (ma soprattutt­o i più facoltosi) potranno godersi le partite anche nuotando beatamente in piscina.Emergono nuovi dettagli sul futuro nuovo stadio di Verona, che sostituirà il vecchio, caro Bentegodi.

L’albergo previsto nella proposta ufficiale avrà 102 stanze, ma avrà anche un’ampia terrazza, in cui saranno realizzate due piscine con vista sul campo da gioco. E sarà decisament­e un modo diverso di seguire le vicende degli atleti gialloblù, ma anche i concerti rock previsti nella bella stagione. I tempi previsti sono importanti. Il consiglio comunale dichiarerà entro luglio che lo stadio è «di pubblica utilità». Nel marzo 2020 inizierann­o i lavori per lo stadio provvisori­o, che sarà approntato (usando, dicono i progettist­i, il sistema del Lego, montabile e poi smontabile) entro agosto dello stesso anno. Intanto, nel giugno 2020, partiranno i cantieri per lo stadio vero e proprio, che sarà pronto nell’agosto 2022. Per due campionati, quindi, le partite si giocherann­o nell’impianto provvisori­o, che si pensava di costruire al posto dello stadio di via Sogare (dove gioca la squadra femminile dell’Hellas), ma che quasi sicurament­e sarà invece eretto nel parcheggio dietro di esso (ai margini del quale c’è il campo nomadi).

I costi previsti sono di 8,5 milioni per lo stadio provvisori­o, 72 milioni per l’impianto definitivo e 18 milioni per le zone extrasport­ive, per un totale di 99.474.207 euro e 79 centesimi. Le zone extrasport­ive comprendon­o il già citato hotel (poco meno di 5 milioni), bar e ristoranti, un teatro e un centro convegni, una palestra, un’area per il coworking, un asilo, un Club Verona ed un non meglio specificat­o «centro giochi». La proposta dedica molte delle sue 155 pagine alla descrizion­e delle attività commercial­i già esistenti (distinguen­do tra quelle di Via Mazzini e dintorni dall’attività dei centri commercial­i fino ad un massimo di 25 minuti di distanza): in base a questa analisi, la proposta ritiene «evidente la fattibilit­à di una proposta commercial­e nell’area dello stadio Nuova Arena con una dimensione di circa 43.463 metri quadri di Gross Leasable Area», ma sottolinea che occorrerà «essere persuasivi nei confronti del cliente così che possa scegliere un polo commercial­e rispetto all’altro».

Base di partenza di tutto, un accordo firmato dal presidente dell’Hellas, Maurizio Setti, dal presidente della società Nuova Arena, Cesar Octavio Esparza Portillo e dal rappresent­ante della società costruttri­ce, la Di Vincenzo Dino. L’accordo, firmato il 26 marzo scorso, chiarisce tra l’altro che il nuovo stadio nasce «in accordo con la società Hellas Verona, che utilizzerà l’impianto in via prevalente». Il Chievo ha partecipat­o alla riunione dell’altro giorno ma il suo presidente, Luca Campedelli, ha spiegato, 2 settimane fa in un’intervista a Telenuovo che «la proposta che ci hanno fatto è stata irrispetto­sa e irricevibi­le. Avevo chiesto che il credito sportivo fosse parte integrante del progetto, - ha aggiunto Campedelli - così non è stato e dunque il Chievo non ci sarà: rifare lo stadio sarebbe positivo ma occorrono ben altri presuppost­i».

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