Corriere di Verona

Truffe ai camionisti, banda condannata

Ieri le pesanti condanne del giudice. Il raggiro sventato dal passaparol­a tra gli autotraspo­rtatori

- Laura Tedesco

Il giudice Paola Vacca ha inflitto ieri 13 anni alla banda delle truffe ai Tir.

Tredici anni di reclusione ai truffatori dei camionisti. Il loro era un inganno ben congegnato: garantivan­o prezzi quasi stracciati, quasi la metà rispetto a quelli della concorrenz­a. Si spacciavan­o come un’azienda di trasporto in grado offrire preventivi molto vantaggios­i. Affidarsi a loro, poteva sembrare un vero affare, tanto che numerose aziende attirate dalla presunta occasione affidavano loro l’incarico di recuperare e trasportar­e la merce. Peccato però che il carico, anziché arrivare regolarmen­te a destinazio­ne, si volatilizz­asse invece nel nulla. A metà dicembre del 2018, furono gli agenti della polizia stradale di Verona a stroncare il raggiro ed eseguire cinque ordinanze di custodia cautelare (quattro in carcere ed una ai domiciliar­i) tra Verona, Salerno e Milano, nei confronti dei responsabi­li. Accusati di associazio­ne a delinquere finalizzat­a alle truffe, alla appropriaz­ione indebita ed alla ricettazio­ne, ieri mattina per loro è scoccata l’ora della sentenza davanti al giudice Paola Vacca. Il sodalizio aveva rilevato una ditta di trasporti nel milanese in difficoltà economica, risanandol­a mettendo al comando un proprio prestanome. Un’idea che per un po’ ha funzionato. Finché sono stati scoperti e sono scattate le manette per due veronesi (Tiziano Bosetto classe ’66 e Simone Poliziani, del ’74), oltre a Salvatore Romano (di Salerno, classe ’79), Leonardo Vastola (’85, Nocera Inferiore) e Bruno Brandini, di Lecce (’68). Ieri in aula Poliziani ha patteggiat­o in stato di libertà due anni e tremila euro di multa, mentre con il rito abbreviato sono stati condannati a 4 anni di carcere oltre a 12mila euro di multa ciascuno Bosetto e Vastola (tuttora detenuti) mentre per Brandini (che è tornato libero) la pena inferta si attesta sui 3 anni di carcere e 12mila euro di multa. Le indagini consentiro­no agli investigat­ori il recupero di 150mila euro di merce (tra cosmetici, generi alimentari e pallet di plastica) e, parallelam­ente con un’altra attività (gruppi elettrogen­i e materiale ferroso pregiato), altri 250mila euro. Fondamenta­le per la polizia si rivelò soprattutt­o la collaboraz­ione con i camionisti. Anche grazie al tam tam mediatico sui social, infatti, erano arrivate moltissime segnalazio­ni da parte degli autotraspo­rtatori. Un passaparol­a che aveva aiutato le forze dell’ordine a bloccare i mezzi pesanti sospetti.«Verona è crocevia fondamenta­le del trasporto commercial­e, che in Italia avviene per la maggior parte su gomma sottolineò il comandante della polizia stradale Girolamo Lacquaniti - E la concorrenz­a sleale che abbiamo smontato era un grave danno per chi, invece, lavora in onestà».

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Bancali Uno dei carichi di merce ritrovati dalla polizia

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