Juric: «Tutti con Badu e ora c’è da lottare»
Il primo pensiero va a Emmanuel Badu: «Gli siamo tutti vicini». Ivan Juric parla del centrocampista ghanese, ricoverato all’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, a causa di una microembolia polmonare. Badu ha inviato un rassicurante messaggio via Instagram, nella mattina di Ferragosto, nelle stesse ore in cui Juric e Tony D’Amico sono andati a trovarlo.
I tempi di recupero per lui sono tutti da stabilire: mesi, se si vuole forzare una previsione. Il Verona comincerà, e andrà avanti, senza di lui: «Per noi è una botta tremenda. Si tratta di un grande ragazzo, ci vorrà molto tempo per riaverlo», aggiunge Juric. L’Hellas resta privo di uno dei suoi giocatori di maggior esperienza e impatto proprio a poche ore dall’inizio ufficiale della stagione, con i gialloblù che giocheranno domani, alle 20.30, al Bentegodi, nel terzo turno di Coppa Italia. Davanti ci sarà la Cremonese, che ha agevolmente eliminato il Francavilla, battendolo 4-0. Per D’Amico, il lavoro da fare per completare l’allestimento della rosa aumenta: «Sta facendo tutto quanto è possibile», osserva, dal canto suo, Juric, parlando del direttore sportivo. Cerca anche un centrocampista, dunque, il Verona — già D’Amico si era mosso in questo sento prima del problema che ha fermato Badu — oltre a un attaccante, perso Mario Balotelli che ha scelto il Brescia, preferendolo alla maxi-offerta che gli aveva presentato il Flamengo. L’Hellas è come la Verona agostana: un cantiere aperto, suggerisce la retorica, e non si può dire che sbagli. Via con la Cremonese, quindi, in attesa dell’esordio in campionato, in programma domenica 25 agosto con il Bologna, sempre in casa: «Chi ci sarà al posto di Badu? Uno tra Henderson e Danzi», taglia corto Juric.
Non è tipo da lasciare spazio a troppe interpretazioni, l’uomo di Spalato, che lascia al 50% le valutazioni su un altro cambio necessario. Manca Samuel Di Carmine, infortunato, e out anche con il Bologna (per squalifica, come Gigi
Vitale), in attacco, depennate le suggestioni di un Valerio Verre «falso nove» o di un Gennaro Tutino accentrato, la prima punta uscirà da un ballottaggio chiaro: «Pazzini, o Tupta». Da un lato il capitano, il senatore alla quinta stagione all’Hellas, veterano di lunghissimo corso. Dall’altra, il ragazzo slovacco che in Primavera ha fatto sfracelli e che, nel passato campionato, in avvio di serie B, spesso è stato schierato da titolare da Fabio Grosso. Tupta è andato in altalena, di sicuro Juric l’ha strigliato, usando bastone e carota, durante la preparazione estiva. Poi, la lectio sulle trappole innescate dalla Cremonese: «Si tratta — chiude Juric — di un avversario di serie B che è forte, con una proprietà che investe molto. Sarà una partita di grande importanza, perché è il primo impegno ufficiale. Abbiamo tanti giocatori nuovi, quel che voglio vedere è un’identità chiara, al di là degli errori che di potranno esserci. A contare è lo spirito, e quello dovrà esserci subito».
E il tecnico croato sottolinea subito e con chiarezza la ricetta per una serie A ormai alle porte: «Con il via al campionato non ci sarà bisogno solamente di correre, ma anche di altro: mentalità, intensità, capacità di resistere nei momenti difficili. È così che si lotta per salvarsi».