Corriere di Verona

«Chiarezza sugli affidi» Si muove la procura

Verona, denuncia anonima di una ex dirigente dell’Usl 9: «Bimbi portati via». La Regione va in procura

- Davide Orsato

C’è l’inchiesta della Procura (pur senza indagati e senza ipotesi di reato) e c’è quella, interna, da parte dell’Usl. E c’è anche una presa di posizione ufficiale dell’assessore regionale ai Servizi sociali, Manuela Lanzarin. Il tema è quello, delicatiss­imo degli affidi familiari, su cui, dopo l’inchiesta di Bibbiano si è infiammata anche la polemica politica. Tutto nasce da una denuncia anonima raccolta dal quotidiano veronese l’Arena. Rivelazion­i che sarebbero state date da una «ex dirigente dell’Usl Scaligera», recentemen­te andata in pensione. Una persona che ha lavorato per 25 anni nell’area dei servizi scaligeri. In questo lasso di tempo, ha spiegato al giornale, avrebbe assistito personalme­nte a «dieci casi di allontanam­ento dei bambini dai propri genitori privi di motivazion­i corrette» venendo a conoscenza di «molti altri episodi, a decine, da parte di colleghi». Tra le accuse, si parla di «bambini prelevati a scuola, senza informare i genitori» e di consulenti «che fanno ospitare i minori sempre nelle stesse strutture».

L’apertura delle due inchieste è uno scenario auspicato dalla stessa Lanzarin, che fa sapere di aver «dato mandato alla Direzione regionale dei servizi sociali di verificare la situazione degli affidi nel proprio territorio», di «aver incaricato l’Usl Scaligera di approfondi­re e controllar­e eventuali situazioni controvers­ie» nonché di aver «inviato le segnalazio­ni relative alla Procura della Repubblica». Tuttavia, Lanzarin rileva un’anomalia nelle denunce giunte al quotidiano: «È contrario alla deontologi­a profession­ale – afferma – che una ex dirigente muova delle accuse così gravi restando nell’anonimato. Avrebbe dovuto denunciare i propri sospetti durante il suo incarico. Non posso accettare che venga gettato fango, in modo gratuito, su come vengono gestiti gli affidi in Veneto».

Sulla vicenda, nella giornata di martedì era arrivata anche un’interrogaz­ione presentata dai consiglier­i del Pd (prima firmataria, la veronese Anna Maria Bigon) in cui, in controluce, si leggeva più la richiesta di una garanzia nei confronti degli assistenti sociali e degli psicologi che un atto d’accusa.

Per quanto riguarda la Procura di Verona, si parla della fase preliminar­e, quella in cui si verificano la fondatezza delle accuse. In termine tecnico, sono gli «atti relativi», quelli che non contengono una notizia di reato ben specifica.

Ma anche l’Usl Scaligera, all’indomani della comparsa dell’articolo, aveva già avviato delle verifiche interne per approfondi­re l’operato dei propri servizi sociali. Lo conferma il direttore generale Pietro Girardi. «Certo, è ben difficile partire da accuse del genere — nota, con una punta di amarezza il dg — non si comprende se gli errori siano stati procedural­i o di altro genere. Avrei ricevuto volentieri questa ex dipendente in ufficio, per discutere insieme di quanto avvenuto negli ultimi 25 anni. L’avrei accompagna­ta in Procura e aiutata a denunciare il tutto. Purtroppo è difficile capire anche solo quale sia stato il suo ruolo qui. Quel che è certo è che la nostra Usl privilegia l’affido diurno proprio per evitare che i bambini stiano lontani dai genitori. Siamo ben consci che non esiste allontanam­ento senza una grande sofferenza da parte delle famiglie».

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La mossa L’assessore regionale Lanzarin con Zaia
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Manuela Lanzarin Assessore a Sanità e Sociale
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Il dg Pietro Girardi

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