Corriere di Verona

Accoltella due operatrici del centro di accoglienz­a

- D.O.

Prima ha cominciato a urlare, senza un motivo apparente. Ma è stato proprio quell’urlo a evitare scenari peggiori, consentend­o agli operatori del centro che la ospitava di venire in soccorso della collega, salvandola da una donna armata di coltello intenziona­ta, a suo dire «a ucciderla e a tagliarle una mano».

Alla fine, lei, una cittadina nigeriana di 43 anni, è stata accusata di lesioni aggravate e, dopo il rito per direttissi­ma che si è svolto ieri in tribunale, è finita in carcere, in attesa dell’udienza fissata il 10 settembre. Tutto è accaduto nella serata di martedì, al centro «Piccolo Rifugio» di via Ugolino Vivaldi, in zona Navigatori: una realtà attiva da oltre settant’anni e gestita da volontari di estrazione cattolica. La donna, dopo aver brandito un coltello da cucina, ha aggredito un’operatrice, ferendola. La dipendente del centro è stata soccorsa da una collega: anche quest’ultima ha ricevuto una coltellata.

Il pronto intervento ha evitato che venissero inferte ferite più gravi: si parla di lesioni guaribili nel corso di cinque giorni.

Sono intervenut­i, infine, i carabinier­i della compagnia di Verona, che hanno proceduto all’arresto.

Ieri la 43enne è comparsa sul banco degli imputati, davanti al giudice Alessia Silvi, avvalendos­i della facoltà di non rispondere. La donna, senza fissa dimora, aveva già diversi precedenti penali: per questo motivo, oltre all’indisponib­ilità del centro, che si occupa di persone in difficoltà, di riaverla come ospite, il giudice ha disposto il carcere. La cittadina nigeriana è stata quindi portata alla sezione femminile della casa circondari­ale di Montorio.

L’avvocato difensore ha chiesto una perizia psichiatri­ca e di avvalersi del rito abbreviato.

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La sede Il «Piccolo rifugio» di via Vivaldi, dove è avvenuta l’aggression­e

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