Corriere di Verona

E i tecnici che lavorarono al Traforo ora vogliono i soldi

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C’era una volta il Traforo delle Torricelle, pensato come la chiusura a nord dell’anello delle tangenzial­i, da realizzare con un project financing privato. Cancellato. Adesso c’è il «Traforino», ovvero la versione solo urbana di quell’opera (da Poiano a Ca’ di Cozzi) per cui Palazzo Barbieri ha chiesto un finanziame­nto all’Autobrenne­ro, dopo la conferma degli ormai «storici» 53 milioni dalla Brescia Padova. Si farà? Michele Bertucco (Sinistra in Comune) si dice più che scettico, e rivela che «sull’argomento non risulta depositato niente di niente». Intanto, dal vecchio progetto di Traforo «tosiano», aggiunge Bertucco, continuano intanto a nascere grane, perché «adesso, a giochi fatti e a bocce ferme, i tecnici comunali che avevano lavorato a quel progetto, chiedono, a norma di legge, di avere liquidati gli incentivi in base ai quali sono stati messi al lavoro negli ultimi 10 anni, e battono cassa presso il Comune, mentre la Corte dei Conti, cui la giunta Sboarina aveva chiesto un parere, ha rispedito il quesito al mittente, mandando a dire al sindaco che deve sbrigarsel­a da solo. Insomma, - tuona Bertucco - oltre al danno di aver perso dieci anni a rincorrere un’opera improponib­ile, ora c’è anche la beffa di dover pagare il lavoro extra svolto dai dirigenti comunali: forse l’ex sindaco Tosi potrebbe avviare una colletta tra i suoi seguaci – ironizza– ma in tal caso dovrebbe partecipar­vi anche l’attuale sindaco Sboarina e mezza giunta comunale che fu tosiana. Non erano stati proprio loro – conclude Bertucco - a sostenere che i project financing erano a costo zero per il Comune?». Per Bertucco, infine, «la gravità del problema del traffico nella zona del Teatro Romano» si può risolvere solo potenziand­o il trasporto pubblico. (l.a.)

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