Piovono critiche al blend di Masi e Bruno Vestpa
(l.f.) Nato per unire, finisce per dividere. Presentato una settimana fa a Cortina d’Ampezzo, «Terregiunte», il vino frutto della collaborazione tra Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, e il noto giornalista televisivo Bruno Vespa, proprietario dell’azienda Futura 14 in Puglia, fa discutere. «Terregiunte», che in etichetta riporta la dicitura «Vino d’Italia», è un blend tra le annate 2016 dell’Amarone Costasera Masi e del Primitivo Raccontami Vespa. La discordia nasce proprio da qui. Il Consorzio Tutela Valpolicella evidenzia infatti come le norme comunitarie vigenti vietino di fare menzione a zone o prodotti a denominazione di origine accostate a vini senza alcun riferimento geografico, non solo in etichetta ma in tutti i canali media utilizzati. Con un secco comunicato, il Consorzio sottolinea come «questa norma è stata ampiamente disattesa dalle aziende in questione nelle comunicazioni ufficiali» dove «Amarone della Valpolicella Docg e Primitivo di Manduria Doc appaiono puntuali – assieme alle zone di origine – recando nei confronti degli utenti confusione e cattiva informazione e conferendo al vino da tavola un’immagine diversa dalla realtà». Il Consorzio invita quindi gli organismi di controllo del Ministero delle Politiche Agricole «a un necessario approfondimento». Stessa presa di posizione è stata adottata dal Consorzio Tutela Primitivo di Manduria.