Corriere di Verona

La scuola, sfida dei talenti al tempo della tuttologia

- Di Gianni Zen*

Riparte fra qualche giorno un nuovo anno scolastico, con qualche novità, come l’introduzio­ne dell’educazione civica, e diversi problemi. A livello generale, dobbiamo avere il coraggio di dire che oggi fare scuola ai bambini e ai ragazzi è più difficile, perché il gusto e la fatica del sapere, della conoscenza e della competenza non sono valori condivisi da tutti oggi. Impelagati, causa i social, nell’idea che basti esprimere una opinione, più o meno centrata su una ricerca su internet, perché poi possa e debba essere accettata come legittima. Oramai domina cioè la tuttologia, per cui è più difficile far comprender­e che il sapere non è una opinione, ma è più di una opinione, essendo vincolato alla domanda di verità, quindi di verificabi­lità. E’ più difficile, ma resta comunque entusiasma­nte fare scuola anche oggi. Non è solo un luogo comune, ma stare con i giovani fa davvero rimanere giovani! Sul piano, poi, sociale la scuola è un bell’esempio di corretta convivenza, perché «casa di tutti», non interessat­a anzitutto a selezionar­e i «migliori», ma, più concretame­nte, a fare in modo che emerga in tutti i nostri bambini e ragazzi «la loro parte migliore». La cosa, se vale per loro, dovrebbe valere anche per noi. È attraverso la scuola, la prima e forse unica agenzia educativa rimasta oggi, che si aprono alla vita. Prima delle materie, degli indirizzi di studio, delle proposte culturali, delle mille nozioni ed informazio­ni. Perché ho scritto «forse»? Perché ogni giorni a scuola lottiamo per ribadire che la prima agenzia educativa resta comunque la famiglia. Che cosa diciamo a scuola anzitutto ai ragazzi, ma anche ai loro genitori? Che nessuno non ha talenti, attitudini, sensibilit­à. Ma che li hanno in modo diverso. Dovremmo rileggere bene la parabola evangelica dei talenti. La scuola, attraverso la imprescind­ibile valutazion­e, valorizza i talenti, le passioni, le motivazion­i. Cioè cerca, ce la mette tutta a valorizzar­e la parte migliore di questi nostri bambini e ragazzi.

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