La scuola, sfida dei talenti al tempo della tuttologia
Riparte fra qualche giorno un nuovo anno scolastico, con qualche novità, come l’introduzione dell’educazione civica, e diversi problemi. A livello generale, dobbiamo avere il coraggio di dire che oggi fare scuola ai bambini e ai ragazzi è più difficile, perché il gusto e la fatica del sapere, della conoscenza e della competenza non sono valori condivisi da tutti oggi. Impelagati, causa i social, nell’idea che basti esprimere una opinione, più o meno centrata su una ricerca su internet, perché poi possa e debba essere accettata come legittima. Oramai domina cioè la tuttologia, per cui è più difficile far comprendere che il sapere non è una opinione, ma è più di una opinione, essendo vincolato alla domanda di verità, quindi di verificabilità. E’ più difficile, ma resta comunque entusiasmante fare scuola anche oggi. Non è solo un luogo comune, ma stare con i giovani fa davvero rimanere giovani! Sul piano, poi, sociale la scuola è un bell’esempio di corretta convivenza, perché «casa di tutti», non interessata anzitutto a selezionare i «migliori», ma, più concretamente, a fare in modo che emerga in tutti i nostri bambini e ragazzi «la loro parte migliore». La cosa, se vale per loro, dovrebbe valere anche per noi. È attraverso la scuola, la prima e forse unica agenzia educativa rimasta oggi, che si aprono alla vita. Prima delle materie, degli indirizzi di studio, delle proposte culturali, delle mille nozioni ed informazioni. Perché ho scritto «forse»? Perché ogni giorni a scuola lottiamo per ribadire che la prima agenzia educativa resta comunque la famiglia. Che cosa diciamo a scuola anzitutto ai ragazzi, ma anche ai loro genitori? Che nessuno non ha talenti, attitudini, sensibilità. Ma che li hanno in modo diverso. Dovremmo rileggere bene la parabola evangelica dei talenti. La scuola, attraverso la imprescindibile valutazione, valorizza i talenti, le passioni, le motivazioni. Cioè cerca, ce la mette tutta a valorizzare la parte migliore di questi nostri bambini e ragazzi.