PREMIATE CHI LO MERITA
Le borse di studio non sono una novità: da quelle istituite da enti pubblici e privati, da persone singole, da scuole e università, il riconoscimento del merito scolastico c’è sempre stato. A vari livelli: premi per l’eccellenza, come, in qualche istituto di Milano, un viaggio anche in terre lontane a chi supera la maturità con 100 e lode (premio che consente, oltre al divertimento, la possibilità di venire a contatto con civiltà diverse dalla propria, di superare pregiudizi aprendosi a tutto ciò che è altro dalla propria cultura: arte, letteratura, usi e costumi, valori, politica…).
Un premio straordinario, un’esperienza formativa. Ma ci sono anche premi minori eppure istituiti con articolati progetti, come, tanto per fare un esempio regionale, il complesso di iniziative organizzate dal Comune di Sedico - tra Feltre e Belluno - dove la Giunta ha lanciato un bando di borse al merito, che non riguardano solo le eccellenze, ma chi ha superato le prove d’esame con voto almeno pari a 90 centesimi. Non occorre il cento, non l’encomio, basta la prova superata con dignità, e se il premio è modesto (150 euro), è seguito da una pubblica cerimonia aperta a tutta la comunità locale: una di quelle che si ricordano con orgoglio per tutta la vita. Per ottenere la borsa, occorre solo far domanda entro il 16 settembre. Nel frattempo il Comune sta predisponendo altri buoni per gli alunni usciti dalle elementari con voto pari al 9,5, e dalle medie con voto dal 9 in su.
Infine, per gli universitari, verrà pubblicato entro l’anno un bando relativo a una borsa cui potranno concorrere gli studenti che han frequentato il primo e il secondo anno, e gli autori di tesi di laurea di rilevanza locale. L’insieme di questo progetto ha ovviamente lo scopo di incoraggiare i giovani allo studio e di stimolarli alla conoscenza dell’ambiente in cui vivono. Basterà? Probabilmente sì, non tanto per l’ammontare economico dei premi, che non è stellare, ma per la soddisfazione di veder riconosciuto il proprio impegno che può richiedere sacrificio, tempo sottratto ai cellulari e ai social, per non dire alle compagnie superficiali o addirittura violente. Per comperare libri, frequentare mostre d’arte, incrementare la conoscenza della musica o delle lingue straniere. Imparando a ragionare, a porsi interrogativi e a cercare quelle risposte che, a partire dall’adolescenza, si affacciano alla mente di ogni persona pensante e a cui lo studio può dare contributi di alto valore. È molto intelligente e utile, quindi, che la scuola abbia riflettuto sui modi per sviluppare la mente dei ragazzi allo scopo di evitare che diventino adulti semi-ignoranti, analfabeti di ritorno, o persone incapaci di avere idee proprie, e bisognose di seguire pedissequamente gli indottrinamenti di chi è, magari a fini elettorali, più astuto di loro.