Tecnica cambia marcia in Cina «Cortina punti al podio europeo»
A «Talenti» la parabola d’impresa di Zanatta, partita dai Moon Boot
L’intuizione di uno scarpone-cult come il Moon Boot. Ma anche le solide idee per il presente, dal sodalizio con la Italmobiliare dei Pesenti a piani per lo «sbarcobis» in Cina. È stata un’intervista a 360 gradi quella di ieri con Giancarlo Zanatta, 81 anni, patròn del gruppo Tecnica, andata in scena all’hotel Cristallo di Cortina nella terza edizione di «Talenti, storie di imprese straordinarie», la rassegna di incontri organizzata da Fondazione Cortina 2021, Cristallo, Gazzetta dello Sport e dorsi locali del Corriere della Sera.
Rassegna che porta sotto i riflettori le avventure umane di chi non si è accontentato di risposte facili. Com’è nel caso della vicenda imprenditoriale che Zanatta ha tradotto in Tecnica, grazie alla passione per il lavoro e a intuizioni dirompenti, come quella dei «Moon Boot». «Ho sempre amato viaggiare e a New York mi sono imbattuto, alla Grand Terminal Station, nell’enorme immagine che ritraeva lo sbarco sulla Luna - l’ha raccontata Zanatta -. Quell’impronta, accanto a quei due uomini vestiti a quel modo, mi ha dato lo spunto per un nuovo paio di scarpe, realizzate in nylon e dalla forma che tutti conoscono». Ne vennero fuori quegli stivali lunari che hanno fatto e continuano a fare storia, che hanno conquistato non solo il mercato dell’articolo sportivo ma anche la moda, e che sono esposti perfino al Moma.
Ma riuscire a farla passare, quell’idea, all’inizio non fu affatto semplice. «Quando la raccontai in famiglia mi guardarono come un pazzo - ha ricordato l’imprenditore -. Di fatto all’epoca realizzare calzari in nylon era cosa impensabile e difficile: c’era un’unica azienda, a Como, che poteva fornire quel materiale. Ma non rinunciai all’idea e la portai in alcune fiere in Germania. Avevo visto oltre; e questo ha ripagato».
Nell’intervista di ieri del direttore del Corriere del Veneto, Alessandro Russello, Zanatta ha battuto sul ruolo fondamentale della famiglia, che da queste parti ha fatto correre anche le imprese. Compresa la Tecnica nata negli anni Sessanta sulle basi del calzaturificio del padre Oreste, e che ora è tra i protagonisti del mondo degli articoli sportivi, con otto filiali, 70 importatori e un fatturato di oltre 400 milioni di euro realizzato con 3.400 addetti, intorno a un ventaglio di marchi che oltre a Tecnica vede Lowa, Nordica, Rollerblade e Think Pink.
Con sviluppi che passano per tutti i crocevia delle grandi imprese. La Borsa? «Non ne sentiamo la necessità immediata, ma ci potremmo andare con eventuali prossime acquisizioni per dimensioni attorno ai cento milioni. A dire il vero – confessa Zanatta – ci stiamo preparando per farlo». E poi la Cina che si affaccia in grande stile anche negli sport invernali con le Olimpiadi del 2022. Un mercato a cui Tecnica, presente dal 2005, guarda con rinnovata energia: «Lì stanno costruendo oltre 300 nuovi impianti per lo sci ed il mercato legato allo sport crescerà esponenzialmente. Per questo siamo in trattative con un partner più grande di quello attuale per la distribuzione dei nostri prodotti. Manterremo la nostra supervisione; ma avremo un partner più forte che ci darà maggior impatto».
E se di grandi manifestazioni si parla, ovvio arrivare alla Cortina che ospiterà in rapida successione Mondiali di sci e Olimpiadi. Sarà per Zanatta l’occasione «per investire e diventare almeno la seconda città per importanza a livello europeo nel turismo invernale». Zanatta infine ha dettato i suoi consigli per i giovani che guardano al mondo del lavoro: «Mi auguro che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, faccia un bel lavoro, premiando le aziende, motore dell’Italia, ed incentivando il lavoro. E ai giovani dico di credere sempre nelle loro idee. Di esser curiosi e di studiare. E di avere alto il valore della famiglia».