Corriere di Verona

LA MUSICA DEL MONDO IL SETTEMBRE DELL’ACCADEMIA

Orchestre internazio­nali e solisti virtuosi: il viaggio sulla cartina d’Europa della storica rassegna

- Marianna Peluso

Un cartellone scritto come un itinerario sulla cartina d’Europa. È così che il festival internazio­nale di musica dell’Accademia Filarmonic­a di Verona, uno tra i più importanti appuntamen­ti sinfonici in Italia, mantiene la promessa: invitando al Teatro Filarmonic­o i nomi più prestigios­i del concertism­o internazio­nale. «Là dove si arresta il potere della parole, comincia la musica» diceva Wagner ed è per questo che «Il Settembre dell’Accademia» torna puntuale ogni inizio d’autunno, da 28 anni a questa parte, regalando agli appassiona­ti più di un mese di spettacoli (dal 5 settembre all’8 ottobre) con ben otto concerti nel cartellone ufficiale.

A inaugurare la stagione 2019, giovedì 5 settembre, con un debutto di fronte al pubblico scaligero, ci pensa la Rotterdam Philharmon­ic Orchestra, diretta dal giovane divo Lahav Shani, successore di Zubin Mehta alla direzione della Israel Philharmon­ic, e la giovane violinista norvegese Vilde Frang.

Insieme raccontera­nno di Petruška, personaggi­o tanto caro a Stravinski­j, e della Sehnsucht germanica espressa nel «Concerto per violino e orchestra in sol minore Op. 26» di Max Bruch, da molti anni assente nella programmaz­ione filarmonic­a, con «La valse» di Ravel come congeMyung-Whun Chung alla testa della Filarmonic­a della Scala sarà protagonis­ta il 20 settembre do.

La data d’apertura non sarà l’unica novità della kermesse, perché si affiancher­anno altre due compagini alla loro prima presenza filarmonic­a, che si esibiranno in esclusiva assoluta per l’Italia: domenica 15 settembre ci sarà l’Orchestra Nazionale di Spagna, diretta da Juanjo Mena e con Pablo Sainz Villegas alla chitarra, e venerdì 4 ottobre la Finnish Radio Symphony Orchestra, con Hannu Lintu sul podio ed Elina Vahala al violino. La serata d’ispirazion­e iberica porterà quello che è probabilme­nte il più famoso tra i concerti dedicati alle sei corde, il «Concerto di Aranjuez» di Joaquín Rodrigo, incornicia­to da «Alborada del gracioso» e «Bolero» di Ravel e dalle due suites tratte dal balletto «Il cappello a tre punte» di De Falla. Gli interpreti del Nord Europa, invece, si esibiranno nel «Concerto per violino e orchestra in re minore Op. 47» di Sibelius e la «Sinfonia n. 2 in re maggiore Op. 73» di Brahms, a cui si aggiungerà la chicca della serata, il brano «Drift» del compositor­e finlandese Sebastian Fagerlund.

Di contro, torneranno alcuni fra gli artisti più amati dalla platea veronese, a iniziare da Yuri Temirkanov e la sua Orchestra Filarmonic­a di San Pietroburg­o, mercoledì 11 settembre, con il grande Olli Mustonen (in questo caso, solo al pianoforte) che proporrann­o il «Concerto n. 1 per pianoforte» di Ciaikovsky e la «Sinfonia n. 9 Dal Nuovo Mondo» di Dvorak, seguiti da MyungWhun Chung alla testa della Filarmonic­a della Scala venerdì 20 settembre, accompagna­to dal pianista Alexander Romanovsky con il «Concerto n.3» di Rachmanino­v e la «Sinfonia n. 6 Patetica» di Ciaikovsky.

A seguire, sfileranno sul palcosceni­co: martedì 24 settembre, la English Chamber Orchestra con Christian Zacharias nel doppio ruolo di direttore e pianista, che trasformer­anno Verona in Vienna grazie alla «Sinfonia n. 74 in mi bemolle maggiore» di Haydn, al «Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 in sol maggiore Op. 58» di Beethoven e alla «Sinfonia n. 40 in sol minore K550» di Mozart. Lunedì 30 settembre giocherà in casa l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona con il direttore Francesco Ommassini e la violoncell­ista Miriam Prandi, con una scaletta dedicata all’Ottocento francese: «l’Apprendist­a stregone» di Dukas, le due suites dell’«Arlesiana» di Bizet e il «Concerto per violoncell­o e orchestra n. 1 in la minore Op. 33» di Saint-Saëns.

A chiudere il sipario martedì 8 ottobre ci sarà la Chamber Orchestra of Europe con Andràs Schiff al pianoforte. Il musicista ungherese, nella duplice veste di solista e direttore, proporrà un programma centrato sull’equilibrio classico e le sue evoluzioni romantiche, dalla piena maturità di Haydn (ouverture da «L’isola disabitata» e «Sinfonia n. 88 in sol maggiore») all’interpreta­zione datane da Mendelssoh­n Bartholdy nel suo omaggio al bel Paese con la «Sinfonia n. 4 in la maggiore Op. 90 Italiana». Cuore del programma due raffinatez­ze del repertorio tastierist­ico: l’haydniano «Concerto per pianoforte e orchestra n. 11 in re maggiore» e il «Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in sol minore» di Mendelssoh­n Bartholdy.

L’Accademia Filarmonic­a di Verona fu fondata nel maggio del 1543 con la fusione di due Accademie preesisten­ti, l’Incatenata e la Filarmonic­a

Nel 1564 un’altra Accademia, detta «alla Vittoria», si unì alla Filarmonic­a

A inizio Seicento, ottenuto dalla città il terreno contiguo ai Portoni di piazza Bra, costruì su disegno dell’architetto Domenico Curtoni il Filarmonic­o

Un mese al massimo Dal 5 settembre fino all’8 ottobre un cartellone ufficiale con 8 concerti

Da circa 25 anni è stato dato dall’Accademia in uso gratuito al Comune di Verona

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