Corriere di Verona

«Teniamo viva la sinfonica Qui voci da tutta Europa»

Il presidente Tuppini e il bilancio di 29 anni della manifestaz­ione

- M. P.

In questi 29 anni di Settembre dell’Accademia, Luigi Tuppini c’è sempre stato. Prima, dal 1987 al 1995, nel consiglio d’amministra­zione dell’Accademia Filarmonic­a di Verona (fondata quasi 500 anni fa), poi come direttore artistico del festival (dal 1992 a oggi) e infine come presidente (a partire dal 1996 e ancora in carica).

Doppia veste di pioniere e testimone, in nome della musica sinfonica.

«L’Italia è chiamata “il Paese del melodramma”: l’opera è la nostra gloria e la nostra condanna, ma non è che quest’etichetta escluda la musica sinfonica. L’opera è solo più popolare e alla sinfonica è rimasto un ruolo più elitario. Eppure gli ascoltator­i ci sono e lo testimonia il fatto che tutti i teatri hanno una stagione dedicata, perché la musica è un universo con varie declinazio­ni. Trent’anni fa è nata l’idea d’integrare l’offerta musicale di Verona con questa rassegna di musica sinfonica eseguita da orchestre da tutto il mondo. L’intento era di portare in città le voci di grandi complessi internazio­nali».

Come nasce ogni stagione del Settembre?

«Tutte le orchestre programman­o con almeno due anni di anticipo le loro tournée. Noi dobbiamo limitarci al periodo che ci riguarda, da inizio settembre a inizio ottobre, che è un momento dell’anno molto fertile, grazie ai festival presenti in Italia e in giro per l’Europa. È un gioco di incastri tra le date nostre, quelle delle orchestre, i programmi e anche i finanziame­nti a disposizio­ne».

La sua più grande soddisfazi­one?

«Completare un programma ne regala molte, soprattutt­o se contempla grandi nomi. In 29 anni abbiamo ospitato a Verona più di 140 orchestre, con altrettant­i direttori e solisti. Alcune di queste orchestre sono tornate più volte, come ad esempio i Berliner Philharmon­iker, la London Symphony oppure, per citare due tra le big five statuniten­si passate da qui, la Chicago Symphony Orchestra diretta dal maestro Riccardo Muti o la Cleveland Orchestra».

Obiettivi da raggiunger­e?

«Tenere sempre viva la musica classica sinfonica a Verona e rinnovarla nell’interpreta­zione di artisti diversi che arrivano da altrettant­e culture. Quest’anno abbiamo gli esordi in cartellone della Rotterdam Philharmon­ic Orchestra, dell’Orchestra Nazionale di Spagna, della Finnish Radio Symphony Orchestra e della Chamber Orchestra of Europe».

Come sopravvive il festival senza sponsor?

«Abbiamo uno zoccolo duro di pubblico, formato da circa 800 abbonati (su 1200 posti disponibil­i, ndr), ma la maggior parte del finanziame­nto arriva direttamen­te dall’Accademia Filarmonic­a con le rendite dei suoi immobili. Ospitare un cartellone di questa levatura è costoso, ma noi siamo orgogliosi della nostra storia e della nostra autonomia: ce l’abbiamo sempre fatta finora e vogliamo andare avanti così, contando sugli spettatori che sono i nostri unici soci, sia provenient­i da Verona che da città vicine e che, più volte, ci hanno fatto registrare il “tutto esaurito”».

I grandi nomi Abbiamo ospitato più di 140 orchestre: la Berliner Philharmon­iker è tornata più volte

La forza del pubblico

Abbiamo uno zoccolo duro di oltre 800 abbonati che sono la nostra garanza

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Impegno Il presidente dell’Accademia, Luigi Tuppini
 ??  ?? Dall’alto Yuri Temirkanov dirigerà la sua Orchestra Filarmonic­a di San Pietroburg­o. Christian Zacharias, direttore e pianista della English Chamber Orchestra Andràs Schiff della Chamber Orchestra of Europe
Dall’alto Yuri Temirkanov dirigerà la sua Orchestra Filarmonic­a di San Pietroburg­o. Christian Zacharias, direttore e pianista della English Chamber Orchestra Andràs Schiff della Chamber Orchestra of Europe
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 ??  ?? Bellezza L’Orchestra Nazionale di Spagna, diretta da Juanjo Mena e con Pablo Sainz Villegas alla chitarra
Bellezza L’Orchestra Nazionale di Spagna, diretta da Juanjo Mena e con Pablo Sainz Villegas alla chitarra

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